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Scintille tra Fiom e Cgil, restano le divisioni

Fiom

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Sale la tensione anche tra Fiom e Cgil. La riunione delle segreterie di Fiom e Cgil presso la sede del sindacato confederale a Corso d'Italia è diventata infinita, è durata diverse ore. L'incontro era stato fissato per cercare una linea comune da adottare in caso di un'eventuale vittoria dei «si» al referendum sul nuovo contratto per i lavoratori dello stabilimento Fiat di Mirafiori, in programma il 13 e il 14 gennaio. Dopo tutti provano a gettare acqua sul fuoco. «Il tema non è mai stato una soluzione tecnica, ma come garantire la libertà dei lavoratori di avere un sindacato e di eleggere i propri rappresentanti» ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al termine dell'incontro. Tra Cgil e Fiom «non c'è nessuna spaccatura», ci tiene ad assicurato dal canto suo il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. «C'è stata una discussione - ha detto Landini - rimangono delle valutazioni su quello che sarà necessario fare in futuro, ma su questo continueremo a discutere». «Il 28 gennaio la segreteria nazionale della Cgil», ha detto ancora la Camusso, «parteciperà alle manifestazioni distribuite sul territorio per lo sciopero della Fiom ed è impegnata per la sua massima riuscita». Il leader della Cgil ha anche annunciato la sua presenza, insieme al segretario generale della Fiom Maurizio Landini, alla manifestazione di Bologna che verrà anticipata assieme allo sciopero in tutta l'Emilia Romagna al 27 gennaio, per ragioni di festività. «Per noi è la prima risposta per non lasciare soli i lavoratori», ha detto Landini. Intanto Mirafiori riparte: stamattina, all'alba, dopo tre settimane di cassa integrazione, torneranno al lavoro gli 800 operai dell'Alfa Mito. Sul loro rientro peserà il clima del referendum di giovedì e venerdì prossimo sull'accordo del 23 dicembre per il rilancio della fabbrica: ai cancelli, al loro arrivo, ben prima delle 6 (orario d'inizio del primo turno), troveranno l'opposto volantinaggio dei protagonisti dei due fronti: da un lato la Fiom, contraria all'accordo, con il "camper metalmeccanico", e dall'altro il "fronte del sì", Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Capi e Quadri. La Fiom sarà a tutte le cinque porte delle Carrozzerie. Al cambio del turno, alle 14, invece, alla porta 2, ci sarà Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic. Il confronto a distanza continuerà per tutta la settimana, in una Torino che segue con grandissima attenzione l'evoluzione delle vicende legate al suo storico stabilimento. I presidi e i volantinaggi, di una parte e dell'altra, sabato e ieri hanno "invaso" le vie dello shopping nel cuore della città; il "camper metalmeccanico" della Fiom sarà davanti al Municipio e al Consiglio Regionale, le strade del centro saranno attraversate da una fiaccolata organizzata dalla Fiom, mercoledì sera, proprio mentre il "fronte del sì" si riunirà in un altro luogo simbolo della città, la Gam-Galleria d'Arte Moderna.

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