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Sarà un gennaio di fuoco

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La Camera dei deputati durante la votazione della manovra finanziaria

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L'Epifania tutte le feste si porta via e così anche i palazzi della politica iniziano a scaldare i motori in attesa che deputati e senatori tornino a prendere il loro posto a Montecitorio e a Palazzo Madama per dare inizio al nuovo anno parlamentare. Un anno, che sfogliando l'agenda dei lavori, sembra riserverà una serie di appuntamenti cruciali per l'andamento della sedicesima legislatura. Sfiducia a Bondi Dopo lo slittamento di dicembre, dovuto un po' per il dibattito sulla sfiducia al governo, un po' per questioni «diplomatiche», l'11 gennaio la conferenza dei capigruppo della Camera fisserà la data per la discussione sulla mozione di sfiducia presentata da Pd e Idv contro il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi. Udc e Api (orientate per l'astensione) attenderanno di conoscere l'esito del braccio di ferro tra finiani e maggioranza. Mentre sono proprio i futuristi a minacciare di votare la sfiducia nel caso in cui la Lega insista con il dibattito parlamentare sul ruolo del presidente della Camera. Intenzione sulla quale il Carroccio, al momento, non sembra recedere. Federalismo Fiscale I giorni decisivi per il destino del governo saranno quelli compresi tra il 17 e il 23 gennaio, quando nelle Commissioni parlamentari competenti si voterà il federalismo fiscale. Intanto da martedì prossimo la commissione bicamerale che sta esaminando la riforma sarà impegnata in riunioni formali e non, per limare il testo sul fisco municipale, primo vero tassello pesante del federalismo. Artefice di alcuni incontri sembra sarà anche il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli che, proprio l'11 gennaio, vedrà i relatori del provvedimento e potrebbe incontrare in settimana anche il senatore di Fli, Mario Baldassarri, il cui voto (insieme a quello della senatrice della Svp Helga Thaler) è determinante ai fini dell'approvazione del testo. Mercoledì, invece, si riunirà la commissione Finanze della Camera che, insieme a quella Bilancio e alle omologhe di Palazzo Madama deve pronunciarsi sul decreto. E anche qui, come nella bicamerale, la maggioranza è a rischio. In due commissioni su quattro infatti (Bilancio Camera e Finanze Senato) se Fli vota con l'opposizione si finisce pari e il parere viene respinto. Decreto Milleproroghe La settimana tra il 17 e il 23 gennaio sarà decisiva oltre che per il Federalismo fiscale anche per il dl «Milleproroghe» che dovrebbe essere messo all'ordine del giorno della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama dove, ancora una volta, Fli, Svp ed Mpa sono determinanti e in grado di «far ballare» maggioranza e governo. Legittimo impedimento Altro appuntamento cruciale, previsto anche questo per martedì prossimo, sarà la sentenza della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento. Una decisione che potrebbe essere rinviata al 25 gennaio adducendo, per la seconda volta, la necessità di allontanare la decisione dei giudici dal clima politico arroventato come accadde il 14 dicembre scorso. Infatti il verdetto sulla legge che protegge il premier fino all'ottobre 2011 da tre processi a suo carico (Mills, Mediaset e Mediatrade) potrebbe diventare terreno di scontro politico e legarsi alla sopravvivenza dell'esecutivo. Accordo Italia-Brasile Pur in calendario d'Aula per lunedì mattina, la ratifica dell'accordo tra Italia e Brasile sulla cooperazione nel settore della difesa (già approvato dal Senato) potrebbe, a causa del no brasiliano all'estradizione di Battisti, essere congelato e rispedito in commissione. Biotestamento All'ordine del giorno per le prime settimane di gennaio potrebbe esserci anche il testamento biologico. Un tema che vede in prima linea per una sua «urgente» calendarizzazione i cattolici di tutti gli schieramenti politici i quali chiedono di tornare al ddl Calabrò che conteneva il divieto assoluto di sospendere l'idratazione e l'alimentazione artificiali. A tentare di riunire i cattolici dei vari partiti ci stanno provando Silvano Moffa e Paola Binetti che puntano ad arrivare a un emendamento bipartisan che cancelli i dubbi di interpretazione nella modifica apportata in commissione Affari sociali. Ma il tema, al di là della sua «sensibilita» per le questioni affrontate, diventa «delicato» soprattutto in chiave politica diventando forse il primo problema di unità per il neonato Terzo Polo.

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