È pronto il gruppo salva-commissioni
La più a rischio, almeno ora, è la commissione bicamerale sul federalismo. Lì un uomo solo, il senatore di Fli Mario Baldassarri, può far pendere la bilancia verso il sì o il no. Ma ci sono anche, alla Camera, la commissione Bilancio, quella Affari costituzionali e quella Lavoro. In tutte e tre la maggioranza non ha i numeri e quindi può andare «sotto» in qualsiasi momento. Vuol dire che i provvedimenti all'esame possono anche non essere approvati e che, di conseguenza, alla Camera non arriva nulla. Insomma la paralisi. È questo il vero problema che angustia il centrodestra e Berlusconi più che la conta effettiva in aula. Per questo ormai dal giorno della fiducia, il 14 dicembre, il premier e un gruppetto di parlamentari stanno cercando di dar vita a un nuovo gruppo, magari convincendo qualcuno che si trova in difficoltà nel Pd e in Futuro e Libertà. Trattative che sono già molto avanti, che sono proseguite, seppure in maniera molto più blanda, anche in questi giorni di festa e che riprenderanno a pieno ritmo da domani. Il Pdl sa che deve chiudere tutta la faccenda al massimo entro metà mese, cioè fra una settimana o poco più. Perché ci sono provvedimenti difficili da esaminare, iniziando dal Milleproroghe, in agenda la prossima settimana. E poi ci sono quelli che aspettano di essere esaminati proprio nelle commissioni. Lì, formando un nuovo gruppo, c'è la possibilità di rimescolare le carte e riconquistare il controllo della maggioranza. Il regolamento della Camera, infatti, stabilisce che quando si forma un raggruppamento parlamentare che prima non esisteva gli si debbano assegnare dei posti nelle commissioni. E andando ad appoggiare il centrodestra dovranno fargli spazio i deputati dell'opposizione. Riuscirà la maggioranza nell'operazione? Silvano Moffa, il deputato che è diventato il centro delle trattative ma anche il «signor Malaussene» delle invettive dei partiti dell'opposizione, interrogato sulle percentuali di riuscita resta cauto ma sorride sornione: «Diciamo 50 e 50 per cento...». Ma oltre al gruppo dei famosi dieci scontenti se ne potrebbe formare anche un altro, con Silvano Moffa e altri sei deputati del gruppo Misto, l'Adc di Pionati, Francesco Nucara, e Noi Sud. In tutto un'altra ventina di deputati ai quali andrebbe comunque garantita rappresentanza nelle commissioni. E ieri Berlusconi, intervenendo al telefono all'assemblea del partito di Francesco Pionati ha ripetuto che quel gruppo si farà: «Andiamo avanti con determinazione, forti di un consenso popolare mai venuto meno e di un alleato solido e affidabile, come la Lega, e di un nuovo gruppo di responsabilità nazionale che si sta formando di cui l'Adc è parte integrante e che costituirà la terza gamba della maggioranza».