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Palin fa le condoglianze su Facebook

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LaPalin ha scritto sulla propria pagina di Facebook un messaggio sul quale hanno espresso l'apprezzamento cinquemila fan. «Da parte di Todd e della mia famiglia - ha aggiunto ancora l'ex governatore dell'Alaska e ex candidata alla vice presidenza - preghiamo per tutte le vittime e per le loro famiglie, per la pace e la giustizia». Non si sa se, quando il messaggio della Palin è stato inviato, era già arrivato l'annuncio dell'ospedale per confermare che la Giffords (nei primi concitati momenti data per morta) era viva e stava subendo una delicatissima operazione. Circa un'ora dopo, il chirurgo era inoltre uscito dalla camera operatoria per esprimere il suo ottimismo sulla possibilità di salvare la vita alla deputata democratica dell'Arizona. Il messaggio della Palin, aggressiva avversaria della Giffords, è comunque rimasto su Facebook e non è stato cancellato né corretto, mentre tra i commenti ne spiccavano diversi che affermavano: «Sarah Palin è un'assassina». Il messaggio è così destinato a trasformarsi nell'ennesima gaffe della Palin, fonte d'ispirazione dei Tea Party (raduni politici dei conservatori), che aveva sulla sua «target list» proprio Gabrielle Giffords: l'ex «pitt bull con il rossetto» (soprannome affibbiato dalla stampa alla Palin) aveva, infatti, stilato un elenco di avversari da sconfiggere politicamente «per la loro responsabilità nel disastro» rappresentato - a suo parere - dal voto con cui il Congresso aveva approvato la riforma sanitaria. Peraltro, subito dopo il tragico attentato di ieri a Tucson, il padre di Gabrielle Giffords, alla domanda di un cronista del New York Post sull'esistenza dei possibili nemici di sua figlia, ha risposto secco: «Sì. L'intero Tea Party». La Giffords è invisa ai conservatori per il suo impegno a favore dell'aborto (votò a favore della ricerca sulle cellule staminali embrionali) e contro i sussidi alle compagnie petrolifere ed è anche una sostenitrice delle energie rinnovabili. Alla fine del marzo dello scorso anno, in vista dell'approvazione finale della riforma sanitaria, l'ufficio a Tucson della Giffords (democratica moderata della Blue Dog coalition) era stato attaccato da vandali che nella notte ne avevano distrutto la porta d'ingresso.

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