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L'Eurogruppo al test speculazione

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Saràuna settimana ad alta tensione sui mercati finanziari. La speculazione si è abbattuta sul Portogallo e dopo la decisione della Banca Centrale della Svizzera (Bns) di non accettare più i bond di Lisbona come garanzia nelle operazioni di liquidità, la situazione potrebbe precipitare. La Bns ha confermato che «solo gli attivi che soddisfano tutti i requisiti di rating di credito e liquidità sono accettati» e «il Portogallo non rientra in questi criteri». Ieri il settimanale Der Spiegel riportava che Germania e Francia stanno facendo pressioni sul governo di Lisbona per convincerlo ad accettare il più presto possibile aiuti internazionali per fronteggiare la crisi del debito. Secondo il giornale, Berlino e Parigi sono sono certe che il Portogallo non sarà in grado nel corso del 2011 di finanziare il suo debito a tassi ragionevoli, continuando a rivolgersi solo ai mercati. Grecia e Irlanda sono i due paesi per i quali è già scattato il salvataggio Ue-Fmi, che Lisbona cerca ad ogni costo di evitare. Per l'Economist il Paese non potrà sfuggire all'aiuto condizionato di Ue-Fmi e dovrà per forza accedere al fondo di stabilizzazione. Il caso del Portogallo ha ridato fiato a quanti, Francia e Germania in testa, vorrebbero che i paesi dell'area euro s'impegnassero pubblicamente a rafforzare il fondo europeo di salvataggio da 750 miliardi di euro. Non solo. Riprende quota anche l'ipotesi dell'Eurobond caldeggiata dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e dal presidente dell'Eurogruppo Juncker. La verifica sul livello di espansione della speculazione nell'Eurogruppo ci sarà la prossima settimana in occasione del maxi collocamento di titoli di Stato. Solo il Portogallo dovrà vendere bond fino a 1,25 miliardi di euro, la Grecia 1,5 miliardi e anche l'Italia collocherà 7 miliardi di Bot (oltre a Btp a 5 e 10 anni). Collocamento anche per la Spagna. Il mercato è convinto che il Portogallo dovrà offrire rendimenti ancora più sostanziosi per piazzare i suoi bond. Il segretario di Stato al bilancio, Santos ha più volte detto che l'aumento dei rendimenti che Lisbona è costretta a pagare nelle aste di titoli di Stato non impedirà al Paese di proseguire nel suo programma di emissioni preventivato; ma ha anche dovuto riconoscere che tassi sono arrivati a livelli elevatissimi. La situazione è esplosiva: lo spread greco ha raggiunto livelli record (oltre 970), mentre l'Irlanda viaggia a 617 e il Belgio, colpito dalla crisi politica, a 120. Male anche la Spagna (lo spread è a 260) mentre viaggia a livelli record il rischio-default di Irlanda e Belgio. Facile prevedere un effetto trascinamento sugli altri «Pigs» con Madrid alle prese con un difficile negoziato con i sindacati per evitare una nuova ondata di scioperi contro la riforma delle pensioni. L'Italia, pur al margine della tempesta, non è del tutto risparmiata: i «cds» (credit default swap) sono saliti oltre i 250 punti e il premio di rendimento decennale venerdì ha superato i 190 punti (210 il record a novembre), anche se il Btp decennale ha recuperato terreno dopo una iniziale correzione e sul finale si è attestato a un rendimento del 4,777%.

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