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Il circolo di New York scarica Pier Luigi per Nichi

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Certo,il segretario del Pd non era vicino allo spirito americano come il suo predecessore Walter Veltroni, ma aveva comunque incontrato i militanti del circolo Pd di New York. Non è bastato. Perché quattro mesi dopo nella Grande Mela ha fatto la sua apparizione Nichi Vendola. E i Democratici ne sono rimasti letteralmente "folgorati". Che qualcosa non funzionasse lo si era capito immediatamente: ma come, il principale partito dell'opposizione organizza in terra straniera un incontro con il principale "nemico" del suo leader? Quello che vorrebbe sfidarlo e batterlo nella corsa alla premiership del centrosinistra? Non poteva essere solo una questione di ospitalità. E infatti non lo era. Il 19 dicembre il nodo è arrivato al pettine e la segretaria del circolo Pd di New York Anna Di Lellio ha presentato le sue dimissioni. A darne notizia una lettera pubblicata il 26 dicembre sul sito www.partitodemocratico.us. «Si è dimesso anche Fabrizio dalla carica di presidente - scrive la segretaria -. Siamo arrivati a questa decisione indipendentemente, ma a seguito della continua conversazione che abbiamo sostenuto durante questo anno di organizzazione e direzione collegiale del circolo». «Per quel che mi riguarda - prosegue -, ritengo anche terminata la mia permanenza nel Pd. Non intendo rinnovare la tessera nel 2011. Quando mi sono iscritta nel 2009, impegnandomi nelle primarie e nel ricompattamento del circolo, l'ho fatto nella speranza che il partito cambiasse direzione dopo le dimissioni di Walter Veltroni. Ho sostenuto la candidatura di Bersani a segretario con la convinzione di poter contribuire alla costruzione di un partito meno "leggero" e più deciso nell'opposizione al governo Berlusconi. Quello di Bersani non è il Pd che speravo potesse svilupparsi e di cui il centro-sinistra ha bisogno per poter condurre una opposizione convicente». La conclusione è uno schiaffo in faccia ai vertici dei Democratici: «A questa realizzazione si aggiungono due constatazioni: che non esiste prospettiva di cambiamento dentro il partito, e che le condizioni della comunicazione interna sono tali da escludere che il mio impegno, o quello del circolo di NY, possano contribuire anche in modo molto parziale acostruire un'alternativa». Insomma, non c'è più niente da salvare. E Bersani non può nemmeno sperare di risolvere il tutto con una telefonata o con qualche rassicurazione di circostanza. Gira voce, infatti, che durante le vacanze natalizie la Di Lellio abbia preso contatti con i vertici di Sinistra Ecologia e Libertà. Che stia pensando di aprire un circolo a New York? Nella Grande Mela Vendola ha già vinto. Nic. Imb.

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