Torna il rischio default per il Portogallo Vola lo spread con il Bund tedesco
Lamoneta unica ha perso terreno contro tutte le principali valute internazionali: è precipitata ai minimi sul dollaro da un mese a questa parte, scivolando sotto 1,30 dollari a 1,2998 contro 1,3150 segnato mercoledì in chiusura a New York. Ha ceduto l'1,2% contro la valuta del Sol Levante, calando a 108,19 yen, ed è scesa a 1,2543 franchi nei confronti della divisa elvetica. Le tensioni sul Portogallo hanno fatto volare ieri lo spread tra i titoli di Stato lusitani a dieci anni e il Bund tedesco ai massimi da un mese a questa parte, a 410 punti base, mentre il rischio default del Paese, percepito dagli investitori, è salito al livello più alto dal 30 novembre scorso, con i credit default swaps (cds) schizzati a 504 punti. Tutto questo nonostante Lisbona abbia raggiunto l'obiettivo di un rapporto deficit/pil del 7,3% nel 2010 contro il 9,4% del 2009, come ha dichiarato il segretario di Stato al bilancio, Emanuel Santos. L'obiettivo era stato annunciato lo scorso giugno nell'ambito della manovra correttiva dei conti varata d'urgenza per fare fronte alla crisi del debito sovrano. Per il 2011 il piano di austerità del governo lusitano, approvato dal Parlamento a novembre, prevede una ulteriore riduzione al 4,6%. Santos ha anche sottolineato che l'aumento dei rendimenti che Lisbona è costretta a pagare nelle aste di titoli di Stato non impedirà al Paese di proseguire nel suo programma di emissioni preventivato. Ma ha dovuto riconoscere che i tassi dei titoli a sei mesi, che nell'asta di mercoledì sono balzati dal 2,04 al 3,68%, sono «molto alti». E il mercato è convinto che il Portogallo dovrà offrire rendimenti ancora più sostanziosi per piazzare la settimana prossima tra i 750 milioni e 1,25 miliardi di euro di titoli a quattro anni e dieci anni. Il nervosismo sul Portogallo ha trascinato al rialzo anche lo spread della Spagna e dell'Italia. Il differenziale di rendimento tra i titoli iberici e il bund tedesco è salito a 257 punti, mentre quello dell'Italia ha toccato quota 186 punti. Il 13 gennaio, il giorno dopo l'asta portoghese, sia la Spagna che l'Italia collocheranno sul mercato titoli a medio termine, un test ritenuto molto significativo per verificare il clima di fiducia dei mercati verso Eurolandia.