Montezemolo fa il marziano: la politica è latitante
Nessunimportante atto concreto per il Paese, per carità. Ma il solito commentino - diciamo così - da spettatore "non pagante". «C'è il rischio che l'Italia diventi un "paese fai da te", dove la politica è sempre meno capace di guidare processi di trasformazione profondi e condivisi», segnala Italia futura, l'associazione del presidente della Ferrari. L'editoriale, pubblicato ieri in prima pagina sul sito internet, commenta l'azione dell'ad di Fiat Sergio Marchionne che «ha suscitato entusiasmi e riacceso la speranza perché ha dimostrato che anche in Italia cambiare è possibile, nonostante tutto». Il commento prosegue spedito: «L'accordo di Mirafiori, se ratificato dal referendum, sarà un grande successo per la Fiat e per i lavoratori torinesi», scrive Italia futura. Tutto bene, dunque. montezemolo non ha fatto nulla neanche stavolta, ma almeno in questo caso non si lamenta, si dirà. E invece no. Il problema del giorno è la «latitanza» della politica. Perché, spiegano, «se da una parte la Fiat è riuscita a cambiare positivamente la realtà in cui opera grazie al coraggio dell'iniziativa del suo Amministratore Delegato, alle sue dimensioni, al rapporto sempre più stretto con il mondo del lavoro americano, dall'altra la maggior parte delle aziende italiane rischia di rimanere indietro. Ovunque in Italia operano migliaia di Marchionne invisibili, alle prese con un contesto sempre meno competitivo. Questi imprenditori non hanno la forza di porre rimedio da soli alle anomalie del sistema Italia. L'unica soluzione è spesso quella di andare via, se si vuole sopravvivere». Questa la sentenza di «Montezuma». Secondo la sua associazione infatti c'è il «rischio concreto» che il cambiamento impresso alle relazioni industriali «si arresti sulla soglia di Mirafiori». Perché «a parte gli elogi di prammatica a Marchionne il Governo non è riuscito sino ad ora - si legge nell'editoriale - a svolgere un ruolo significativo nel coinvolgere tutte le forze sociali in un processo di riforma complessivo delle relazioni industriali e della rappresentanza. Eppure nessuna modernizzazione potrà avvenire in Italia se non si riuscirà a costruire un percorso condiviso che deve partire da una spietata "operazione verita"» sullo stato in cui versa la nazione». «In questa operazione - prosegue Italia futura - sarà fondamentale il ruolo di Governo e corpi intermedi (Confindustria, sindacati, associazioni di categoria) che dovranno avere il coraggio di affrontare le riforme del mercato del lavoro, del fisco e del welfare guardando a quanto avviene nel mondo e mettendo al centro il mercato». Quale sarà, invece, in tutto questo il ruolo di Montezemolo, non è dato sapere.