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Un sito che racconta la storia industriale del Sud

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Unsito che rappresenta la volontà di avviare una nuova politica industriale anche nel Mezzogiorno d'Italia e che da ieri, a supporto del processo di modernizzazione, ha un nuovo contratto per i 4.600 lavoratori e che interessa indirettamente anche i diecimila impiegati dell'indotto. L'impianto industriale alle porte di Napoli venne progettato nel '68 dall'Alfa Romeo che quattro anni dopo, era l'aprile del 1972, iniziò la produzione dell'Alfasud, la prima vettura della casa a trazione anteriore. Fu subito un grande successo. La vettura venne prodotta fino al 1980 in più di 640 mila esemplari. Ma le radici dello stabilimento affondano la loro storia alla fine degli agli Anni '30. A Pomigliano l'Alfa Romeo impiantò, infatti, il suo Centro industriale aeronautico: un polo tecnologico all'avanguardia dove venivano progettati e prodotti motori per aerei che in pochi anni si trasformò in uno dei dei complessi industriali più grandi e moderni d'Europa, dotato addirittura di un piccolo aeroporto. Durante la seconda guerra mondiale lo stabilimento fu praticamente raso al suolo dai bombardamenti e solo nel 1952 tornò pienamente in funzione. Nella seconda metà di quel decennio divenne sede dello sviluppo e della realizzazione di prototipi di caccia leggeri per l'aviazione statunitense. Poi, alla fine degli Anni '60 la conversione per l'auto. Il 17 gennaio 1968 nacque l'Industria napoletana costruzione autoveicoli Alfa Romeo. Gli azionisti erano la stessa Alfa (all'88%), Finmeccanica (10%) e l'Iri (2%). Dal 1986 lo stabilimento è di proprietà del Gruppo Fiat e dal 2010 è controllato dalla società Fabbrica Italia Pomigliano. Dalla fine del prossimo anno, secondo il programma stilato dalla Fiat, nel sito inizierà la produzione della nuova Panda.

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