Per Antonio Di Pietro, questo è proprio un periodaccio.
PoiLuigi De Magistris, Sonia Alfano e Giulio Cavalli (altri esponenti Idv "dissidenti") gli scrivono una lettera in cui sottolineano la necessità di «una grande opera di pulizia» all'interno del partito, dando inizio - di fatto - ai lavori di demolizione della sua leadership, un tempo indiscussa. Adesso - e forse siamo al paradosso - l'ex pm viene accusato di «fare come Berlusconi». A sostenere questa tesi è Paolo Flores d'Arcais, direttore di MicroMega, che accusa Di Pietro di aver «taroccato» un sondaggio lanciato proprio dal periodico il 24 dicembre a partire dalla lettera dei "dissidenti" sulla «questione morale». «Caro Antonio, con questi mezzucci ti fai male da solo. Cosa ci guadagni a manipolare un sondaggio?», esordisce d'Arcais. Fino al 26 dicembre, racconta il direttore della rivista di filosofia e politica, per un campione «rappresentato dai navigatori più attivi e motivati di MicroMega, Il Fatto, La Repubblica, che non sono purtroppo rappresentativi della popolazione italiana ma certamente lo sono dei potenziali elettori Idv, quasi l'80% considerava più che ragionevole l'allarme sulla questione morale. Solo il 6% condivideva invece l'immediato "stracciarsi le vesti" con cui il vertice Idv aveva risposto loro» . «Stamattina (ieri, ndr) - scrive ancora d'Arcais - alle 11,30 (miracolo!) i voti alla quarta opzione sono al 20% e continuano a salire (quelli alla seconda opzione sono scesi già al 40%). Nel frattempo ho ricevuto in copia da due militanti Idv l'sms che è stato inviato a tutti gli iscritti e simpatizzanti dal tuo apparato dirigente: "Ciao, vai su micromega e vota (e fai votare) per il presidente. Grazie, risposta n.4 (gira sms a tutti i tuoi contatti)". Circa tremila voti così "coscritti" hanno fin qui manipolato i risultati, e non dubito che nelle prossime ore altri voti lo faranno ulteriormente», attacca. Il leader Idv non ci sta e decide di rispondere alle accuse attraverso il suo blog. Accidia, innanzitutto, ma anche superbia e invidia: sono questi i peccati capitali in cui è caduto Flores d'Arcais nell'organizzare il sondaggio, secondo Tonino. «Ha inteso mistificare casi sporadici di umane debolezze (che in dieci anni di vita di Idv si possono comunque contare su poche unità) con il collasso morale di un partito che ha fatto della legalità la sua bandiera portante ed il suo asse di riferimento. Mi sta bene il sondaggio, a condizione, però - spiega - che non sia condotto in modo furbastro ed omissivo, come invece ha fatto d'Arcais». Secondo il leader Idv non c'è stata alcuna manomissione: «È comprensibile che, all'inizio, il sondaggio fosse decisamente più favorevole all'opzione caldeggiata proprio dal direttore della rivista. È altrettanto ovvio che, finite le feste, l'intera "società in rete" si è mossa. È accaduto così che le percentuali siano andate via via modificandosi». Per Di Pietro, quindi, non solo d'Arcais ha peccato di accidia («preso atto che i sondaggi non rispondevano più ai suoi desideri lo ha letteralmente sospeso») ma anche di superbia, «intesa come ostentazione del proprio sapere per sminuire i meriti altrui». Anzi, conclude, c'è anche un grave peccato di invidia, inteso come frustrazione personale per i successi altrui. E Tonino, a questo punto, crede che il direttore di MicroMega non sia l'unico a soffrirne. Che i suoi gli facciano fare la fine di Bersani? Na. Pie.