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Urso prova ancora a dettare condizioni

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Peccatoche il coordinatore di Futuro e Libertà ignori che da parte di Silvio Berlusconi non ci sia alcuna voglia di aprire un confronto con Fli. Troppi gli scontri con il presidente della Camera, troppa, ormai, la distanza con Gianfranco Fini. Il presidente del Consiglio guarda altrove, verso i centristi dell'Udc e dell'Api di Rutelli. Con i finiani non vuole avere nulla a che fare. Ma Adolfo Urso non rinuncia alla sua letterina di buoni propositi post-natalizia. «Sì al confronto sulle riforme per il bene comune – annuncia – il governo faccia le sue proposte, noi faremo le nostre e in Parlamento sarà possibile capire se esistono soluzioni condivise». «Ci muoveremo insieme alle altre forze del nuovo polo – prosegue – per imprimere una svolta riformista alla legislatura, il governo faccia altrettanto invece di limitarsi ai toni demagogici e aggressivi da campagna elettorale» Ma se Adolfo Urso prova a tendere la mano verso Berlusconi, Ffwebmagazine, il periodico online di Farefuturo, il braccio armato – di carta – di Gianfranco Fini, la pensa in maniera diversa. E così in un articolo pubblicato sul sito attacca a testa bassa Fabrizio Cicchitto e la linea del Pdl di difendere comunque il bipolarismo. Prendendo spunto dalla replica del presidente dei deputati del Pdl al leader dell'Udc: «Prima o poi dovrà scegliere da che parte stare». «La risposta a Casini del capogruppo del Pdl alla Camera, forse involontariamente, non fa che rendere ancora più salda la convinzione che questo bipolarismo non funziona più – si legge nell'articolo – Perché è l'ennesima declinazione, ormai sempre più militarizzata e arrogante di quella retorica della "scelta di campo" con cui l'attuale premier ha potuto plasmare sulla sua figura il dibattito politico di un intero Paese. Non su un programma, non su un'idea politica, non su un'eredità culturale, non su una visione di futuro. Su una persona, su un nome e un cognome. Uno squilibrato bipolarismo "antropologico", insomma». Dunque «fa bene Casini – scrive ancora Federico Brusadelli – a ricordare che i movimenti politici, per poter diventare strumento e patrimonio della res publica, non possono nascere, crescere e morire sul volto, per quanto carismatico, di un solo uomo. E farà bene il Nuovo Polo, ancora in fase nascente, a lavorare per un progetto tanto ambizioso quanto necessario: la nascita di una Terza Repubblica. Scegliendo di stare innanzitutto dalla parte degli italiani. E lavorando per superare questo bipolarismo, per approdare a una nuova politica che preveda comunque l'alternanza tra ricette diverse, tra visioni alternative e programmi concorrenti. Un sistema che si regga, quindi, su un centrodestra e un centrosinistra rinnovati e pronti a rispondere alle sfide del nuovo millennio, non più ancorati, nelle facce, nel linguaggio, nelle idee, ai fantasmi di un secolo già morto e sepolto». Brusadelli ricorda la fine della Prima Repubblica, e continua ad attaccare Berlusconi: «Chi il giorno prima si ritiene indispensabile, il giorno dopo rischia di diventare superfluo». Tanto che, conclude la rivista online, potrebbe essere Cicchitto, un giorno, «a dover scegliere da che parte stare...».

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