Fini: non mi dimetto

{{IMG_SX}}"È una legislatura che può durare. Vedremo nei prossimi mesi se l'auspicio si può tradurre in realtà o se sarà una legislatura che si trascina". Lo ha dichiarato il presidente della Camera, Gianfranco Fini nel corso dello scambio di auguri con la stampa parlamentare a Montecitorio sottolineando come "il monito lanciato ieri dal presidente Napolitano debba essere tenuto presente da tutti". Fini ha inoltre ribadito che non lascerà lo scranno più alto di Montecitorio fino a quando non verrà dimostrato di essere venuto meno ai propri compiti. NON MI DIMETTO "Sono stato eletto presidente della Camera e lo resterò per tutta la durata della legislatura - ha spiegato -. Se il ruolo di presidente della Camera potesse essere d'impaccio all'attività politica e non lo è, ho il dovere di rispettare il mandato conferitomi». Fini, particolarmente giù di tono a causa della febbre alta, ha poi sottolineato la necessità della "stabilità nella politica perchè non è la legge elettorale che fa differenza". Per il presidente della Camera la legge elettorale più essere al massimo un "additivo". "Confermo però le mie perplessità sull'uso distorsivo del premio di maggioranza", ha detto Fini che ha ricordato come "fu bollata come legge truffa" quella che prevedeva l'assegnazione del premio a chi otteneva il "50,01 per cento del consenso: figuriamoci che truffa è a prescindere dalla soglia". RIFORME Fini ha poi ricordato di non aver cambiato "opinione sulla bontà di quelle riforme che garantiscono la scelta diretta del decisore, come il presidenzialismo. Ma la politica dovrebbe chiedersi perchè nessuno discute la bontà dell'elezione diretta del sindaco, un punto di svolta, che ha portato uno squilibrio fra assemblea ed esecutivo comunale. Bisogna prendere spunto dall'attuazione di quella riforma e dei problemi di riequilibrio che oggi pone, a causa del ruolo sempre minore delle assemblee" ha aggiunto Fini che ha auspicato "un'attenta riflessione su come organizzare il rapporto tra governo e Parlamento". Quel che bisogna evitare, per il presidente della Camera, è però "un gioco degli specchi che non va al cuore del problema. "Da qualche tempo a questa parte - ha proseguito Fini - abbiamo introdotto forme di presidenzialismo obliquo, strisciante, indiretto, come la prassi del candidato premier nella scheda elettorale senza che questo abbia avuto a monte una modifica della Costituzione nel rapporto tra esecutivo e legislativo". Riguardo il tema del federalismo, il presidente della Camera ha osservato che "quando sarà approvato l'ultimo decreto attuativo, bisognerà fare anche il federalismo  istituzionale senza il quale federalismo risulterebbe monco".