«Il Pd deve stare con la polizia, altro che infiltrati»
.Famiglie, commercianti, lavoratori hanno avuto paura». Enrico Gasbarra, deputato del Pd di area moderata, non ha dubbi. La sua è una condanna «senza se e senza ma» a quanto accaduto martedì scorso, quando il centro di Roma è diventato teatro di guerra civile. Onorevole Gasbarra, che idea si è fatto degli scontri? «Quel che è successo è molto grave. Scene che pensavamo sepolte nella storia sono tornate alla ribalta. Il Paese ha vissuto ore drammatiche che non si devono ripetere. Abbiamo offerto al mondo immagini violente e preoccupanti di una città che si prepara ad accogliere i turisti per le vacanze di Natale. Erano vere e proprie bande, che nulla hanno a che fare con gli studenti». La senatrice Finocchiaro ha parlato di infiltrati agitatori, chiamando in causa il ministro Maroni... «Non so quali informazioni abbia la Finocchiaro. Sicuramente avrà avuto dei motivi per dire quello che ha detto, però personalmente avrei preferito che tutto il Pd avesse fatto una netta scelta di campo manifestando la sua solidarietà alle forze dell'ordine e condannando ogni forma di violenza. Sarebbe sbagliato tornare a usare schemi e linguaggi vecchi, relativi agli anni '70». E la protesta degli studenti? Bersani è anche salito sul tetto... «Quella è un'altra storia. Il Pd sostiene la protesta e il diffuso malessere degli studenti nei confronti di una riforma universitaria che va cambiata. Lo ha fatto e continuerà a farlo in Parlamento. Ma fatti così gravi non possono che avere un'unica posizione: siamo accanto alle forze dell'ordine e non abbiamo nulla a che fare con i violenti». Per martedì si preannunciano nuovi momenti di tensione... «Sono molto preoccupato. Bisogna evitare che nella prossima settimana vi siano ancora giornate di terrore. Ho lanciato una proposta al ministro Maroni affiché apra un tavolo con il prefetto, il sindaco Alemanno, il presidente della Provincia Zingaretti, i movimenti studenteschi e il presidente della Rai. La mia idea è quella di sostituire la piazza reale con la piazza mediatica almeno fino 10 gennaio». E come? «Potremmo offrire agli studenti la possibilità di esercitare il loro sacro diritto di protesta nei tg Rai con uno spazio libero di 10 minuti in prima serata, avendo in cambio la rinuncia per questo periodo a manifestazioni di piazza. Si potrebbe così sperimentare un nuovo e alternativo modo di libera protesta. I ragazzi avrebbero la possibilità di parlare a più persone senza correre il rischio di essere offuscati dai violenti che così verrebbero concretamente isolati. E le famiglie e i commercianti romani - specie in un periodo di crisi economica - potrebbero così vivere con serenità le festività natalizie».