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Quindici milioni o 150 mila euro? Sui danni guerra di cifre

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Nonpiù di 150 mila euro, compresi i mancati introiti, per i commercianti del Tridente. È guerra di cifre sulla conta dei danni, il giorno dopo la guerriglia che ha messo a ferro e fuoco il Tridente. Ma il sindaco di Roma, che si appresta a battere cassa con il governo, ha «ascoltato le cifre date da Pambianchi ma - dice Gianni Alemanno - non le ho prese per oro colato». E ora garantisce «una verifica attendibile dei danni subiti» avendo già dato «mandato all'assessorato al Commercio di fare verifiche rispetto ai danni denunciati. Ma sul mancato incasso non si potrà intervenire». Il ritorno alla normalità invece è già stato assicurato. Cancellata la vista del macello combinato da chi è arrivato a Roma con il solo scopo di farci scappare il morto. L'Ama ha ripulito le strade lavorando tutta la notte, il Servizio giardini sostituito le fioriere distrutte, la Municipale sequestrato e messo a disposizione della magistratura 22 auto e 8 motorini danneggiati. Ripristinate le voragini di sampietrini divelti per lanciarli contro le forze dell'ordine. Roma Capitale si è costituirà parte civile contro gli autori dei danneggiamenti. Il prefetto Giuseppe Pecoraro ringrazia le forze dell'ordine che hanno provato a evitare in ogni modo il contatto fisico e mette in guardia sul pericolo di nuove violenze. E gli studenti, si dissociano dagli incuppucciati ma annunciano altre proteste.G. M. Col.

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