Trattativa Stato-mafia: oggi i pm ascoltano Scalfaro e Ciampi
Gliinterrogatori si terranno negli uffici del Senato dei due ex capi di Stato. L'attività istruttoria sarà svolta dal pm della Direzione distrettuale antimafia, Nino Di Matteo, dall'aggiunto Antonio Ingroia e dal procuratore Francesco Messineo. I magistrati ieri avrebbero già ascoltato alcuni funzionari che nel'92 e nel '93 prestavano servizio presso il Dap, il dipartimento per l'amministrazione penitenziaria e del ministero dell'Interno. Top secret il contenuto degli interrogatori. Nelle scorse settimane i pm hanno interrogato altri due protagonisti politico-istituzionali dell'epoca: l'ex ministro della Giustizia Giovanni Conso e l'ex capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Nicolò Amato. Sono state le parti civili e la difesa a volerli come testimoni. Secondo la Corte, Conso e Amato sono «in grado di fornire notizie» sulla «revoca ad opera degli organi dello Stato delle restrizioni disposte ai condannati per reati di mafia attraverso l'articolo 41 bis dell'ordinamento penitenziario». Anche Nicola Mancino, allora ministro dell'Interno, è stato ammesso come testimone. È stato e sarà ascoltato in merito alla «conoscenza di progetti di revoca o modifica del 41 bis, ponendosi tale circostanza in stretto collegamento con la finalità delle stragi indicata dallo stesso pm». Riascoltato anche il pentito Giovanni Brusca, tra i primi a parlare della trattativa e del papello, l'elenco con le richieste fatte da Totò Riina allo Stato per far cessare la strategia stragista. La Corte ha invece rigettato le richieste di ascoltare gli pm Antonio Di Pietro e Gerardo D'Ambrosio, e il consulente Gioacchino Genchi. La prossima udienza si terrà il 13 gennaio.Unico imputato è il boss Francesco Tagliavia, accusato di aver partecipato all'organizzazione delle stragi del 1993 a Firenze, Roma e Milano.