Anche gli ex manager convocati in procura
Al via la sfilata di testimoni eccellenti nell’inchiesta sulla «parentopoli» delle municipalizzate romane. Cominceranno questa settimana gli interrogatori dei vertici delle aziende finite nel mirino della magistratura romana: l’Atac e l’Ama. E contemporaneamente i magistrati passeranno al setaccio i libri paga dei dipendenti delle due società per accertarsi che non ci siano irregolarità. Per quanto riguarda la società del trasporto pubblico, probabilmente sarà ascoltato a piazzale Clodio per primo l'ex amministratore delegato Adalberto Bertucci: nei giorni scorsi si è già presentato spontaneamente in procura l'attuale ad di Atac, Maurizio Basile. Nella lista delle persone che saranno ascoltate in procura, anche l'ad di Ama, Franco Panzironi. Oltre ai due amministratori, anche alcuni dirigenti delle rispettive municipalizzate per tentare di chiarire cosa sia accaduto negli ultimi sei anni. L'Atac, invece, che ha già avviato un'indagine interna, sta svolgendo accertamenti dal 2000 ad oggi. Un lavoro che non è stato avviato all'interno dell'Ama: lo stesso amministratore delegato ha precisato che le indagini le sta effettuando la magistratura. La procura di Roma, comunque, non sta passando sotto la lente d'ingrandimento solamente le assunzioni a chiamata diretta e quelle avvenute tramite concorso. Esistono infatti indagini parallele, mirate a verificare come siano stati affidati negli ultimi anni gli appalti e le consulenze. Insomma, se il giro d'affari, pari a decine e decine di milioni di euro, abbia seguito o meno un percorso regolare. E per fare questo i pm hanno però bisogno di raccogliere una montagna di documenti nelle rispettive azienda municipalizzate. Un'attività che è stata affidata ai carabinieri del Reparto operativo di Roma e alla Guardia di Finanza. Per ora gli inquirenti hanno ipotizzato contro ignoti l'abuso d'ufficio. Se però dall'esame delle carte dovesse emergere che i dipendenti che lavoravano nelle aziende non avevano i requisiti per svolgere quelle mansioni, il reato potrebbe essere modificato in truffa ai danni dello Stato. E a indagare proprio su un possibile danno all'Erario ci sono anche i magistrati della Corte dei conti del Lazio. Il pm Guido Patti dovrà capire se le assunzioni di parenti e amici nelle municipalizzate abbiano pesato sulle casse dello Stato. Proprio oggi i carabinieri dovrebbero varcare i cancelli di Atac, dove acquisiranno i contratti degli oltre 800 dipendenti assunti con chiamata diretta o per concorso, oltre ai regolamenti che stabiliscono le strade amministrative da seguire prima di far firmare un contratto a un nuovo dipendente. Dalle verifiche compiute fino ad ora, sarebbe emerso che almeno la metà delle assunzioni sarebbero state fatte prima della fusione tra Atac, Metro e Trambus avvenuta il 31 dicembre 2009. Una società di consulenza esterna, la Spenser Stuart, sta intanto monitorando il top management Atac per verificarne efficacia e adeguatezza. E i pm invece i libri paga. Per ora, quindi, all'attenzione dei pm ci sono le assunzioni in Atac e Ama. Ma non è escluso che nei prossimi giorni le indagini si possano allargare anche all'Acea, anche se l'azienda ha subito voluto precisare che non sono state commesse irregolarità nelle assunzioni degli ultimi anni.