E sul web il «calciomercato» fa discutere gli elettori
Durissimii simpatizzanti berlusconiani: «Bersani ha detto...e la procura di Roma esegue. Neanche nella Russia di Stalin la "magistratura" era così sollecita. Che schifo!», si legge sullo «spazio azzurro» del sito www.pdl.it. Un altro ragazzo aggiunge: «Con Di Pietro e la procura di Roma alle comiche finali. I magistrati a difesa di sinistra sfascisti comunisti e fascisti. Siamo al massimo delle comiche. Muovetevi contro Fini ah!!». Diversa la musica su Generazione Italia, sito futurista. Pietro scrive: «Mercato dei voti, la procura indaga. Il Pdl insorge: ingerenza gravissima ahahah! Comici nati»! Sul sito di Fli, www.futuroeliberta.com, Ivo scrive al presidente della Camera: «Caro Fini, dobbiamo tutti indignarci dello spettacolo indecoroso dei nostri parlamentari (come scrivono i giornali) in vendita per 300-500.000euro. Si rischia di far passare il concetto che con 500 milioni si comprano tutti i nostri parlamentari e quindi che questo sia il prezzo dell'Italia». Ma un altro simpatizzante, Francesco, mette in guardia: «Niente tentennamenti , questi avanti e indietro non aiutano a costruire l'immagine del nuovo partito e danno l'impressione di essere appesi alle labbra di Berlusconi. In questo modo molti che vorrebbero unirsi a Fli aspettano per vedere che succede. maggiore decisione, maggiori iscritti». È durissimo, invece, il commento di Ffwebmagazine, periodico online della Fondazione Farefuturo. In un corsivo firmato da Domenico Naso, il webmagazine finiano non usa mezzi termini: «Non sappiamo come andrà a finire martedì prossimo, ma una cosa è certa: - scrive Naso - l'immagine della politica, di una certa politica, ne esce schifosamente danneggiata. È l'ennesima prova, se ancora ce ne fosse bisogno, che gli ultimi colpi di coda di un regime morente stanno mortificando il paese e chi crede ancora nelle potenzialità della politica. È l'ennesima prova, insomma, che Silvio Berlusconi non è mai stato così debole e che l'unico modo che gli è rimasto per avere consenso è pagarlo un tanto al chilo. Profumatamente, per giunta».