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E Rutelli ingaggia l'ex socialista Boselli per lavorare al cantiere del «nuovo» polo

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C'èchi viene e c'è chi va. E anche Francesco Rutelli può vantare un nuovo - si fa per dire - «acquisto»: Enrico Boselli passa nelle file dell'Api. Della serie, a volte ritornano. L'ex leader socialista andrà a ricoprire la carica di vicepresidente. Anche per lui - in una sala stampa ieri affollatissima - è stata allestita una conferenza di presentazione a Montecitorio. Boselli si dice «politicamente lieto» e spiega che la sua decisione è arrivata dopo una «lunga riflessione». «Ho accolto l'invito a entrare nell'Api - ha spiegato l'ex segretario socialista da  due anni fuori dalla scena politica - perché Rutelli ha avuto il coraggio di compiere un passo importante anticipando l'idea del nuovo polo nell'interesse del paese». I due leader, a differenza di quanto accaduto per il «Movimento di responsabilità nazionale», una cosa in comune, almeno, ce l'hanno: sono contro il bipolarismo. «Ha fallito sul terreno della stabilità - è la riflessione di Boselli - i due poli hanno combattuto in modo esasperato non riuscendo a fare le riforme.» Con il terzo polo «oggi siamo in mezzo ad un cantiere - ha aggiunto - cercherò di mettere al servizio di questo cantiere tutto ciò che posso dare». «Il nuovo polo - ha sottolineato Rutelli - non sarà un partito unico. Il cantiere è aperto e ci vorrà del tempo. Api, Udc e Fli, più altri soggetti come Mpa e Liberaldemocratici, hanno una caratterizzazione che si viene definendo». Anche sui temi eticamente sensibili «il nuovo polo può diventare un punto di riferimento per una sintesi più alta dopo le barricate improduttive degli ultimi anni». In vista delle prossime elezioni amministrative «o anche di altri appuntamenti elettorali per i quali - ha detto Rutelli - siamo prontissimi», Api ha presentato un restyling del simbolo: in quello nuovo campeggia una grande margherita, e scompaiono le api.

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