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Casini pronto al Silvio bis Ma serve una «discontinuità»

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L'occasione,di questi tempi, è di quelle che capitano una volta sola. E il leader dell'Udc non la vuole perdere. Ma da tempo ha posto al Cavaliere le sue condizioni: crisi e poi un Berlusconi bis. Casini deve in qualche modo giustificare il fatto che, dopo anni di opposizione al Cav, accetti nuovamente di far parte della sua maggioranza. Le dimissioni del Presidente del Consiglio e un nuovo governo, con un nuovo «patto» elettorale, sarebbero il lasciapassare da esibire ai suoi elettori. Per questo, negli ultimi giorni, sta seguendo con estrema attenzione le manovre, le trattative, tra Futuro e Libertà e il Pdl. E in questi incontri spesso farebbero capolino anche esponenti dei centristi. Casini è fortemente contrario alle elezioni. Non gli convengono, con questa legge elettorale, e lo lascerebbero ancora una volta «schiacciato» tra i Poli. E non gli conviene neppure la grande alleanza per formare il Terzo Polo con Fini e Rutelli perché fra i tre l'unica formazione che ha i voti è l'Udc. Perché mai, spiegano i centristi, dovremmo andare in soccorso di due partiti che non conquistano preferenze? Ma in attesa che la situazione trovi uno sbocco Pier Ferdinando «gioca» a voler cancellare Berlusconi. Nei giorni scorsi ha detto che sarebbe disposto a entrare in un governo in cui il Presidente fosse Tremonti, Alfano o Gianni Letta. «D'altra parte – ha aggiunto – Berlusconi è in politica da tanto tempo, con ruoli diversi e non deve fare per forza il premier». Ma la realtà è un'altra. Pa. Zap.

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