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Tettamanzi: «Gli immigrati non sono tutti delinquenti»

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Ein attesa che le indagini forniscano nuovi elementi, ha un obiettivo ben preciso: gli immigrati. A Brembate, dopo i cartelli di domenica (uno recitava «Marocchini fuori da Bergamo»), sono molti i cittadini che, lontani dai riflettori, puntano il dito contro quelli che «vengono da fuori». E la Lega si divide tra chi, come il ministro Roberto Maroni, condanna gli atteggiamenti razzisti di singoli e chi, come l'eurodeputato Matteo Salvini, attacca: «Ormai il legame tra l'immigrazione e la violenza si legge tutti i giorni nei mattinali delle questure e i fermi di questo marocchino per la scomparsa di Yara e di quello responsabile per la strage dei ciclisti a Lamezia Terme certo non depongono a favore di queste persone. L'immigrazione incontrollata ha prodotto dei danni e quelli che in questi anni hanno predicato la politica dell'avanti c'è posto per tutti, hanno sulla coscienza quello che sta accadendo». Sul tema interviene l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi che, nel tradizionale discorso alla città pronunciato in occasione della festività di Sant'Ambrogio, invita a non affibbiare a tutti gli immigrati la patente di delinquenti. «Davanti ai gravissimi fatti che stiamo apprendendo dalla cronaca di questi giorni restiamo profondamente addolorati, anzi sconcertati - scandisce il cardinale davanti ai rappresentanti delle istituzioni cittadine, della Regione e della Provincia -. Prego per le vittime di queste e di tutte le violenze, per i loro familiari. Prego inoltre perché non si sovrapponga genericamente a tutti gli immigrati la categoria della delinquenza. Ogni persona di origine italiana o straniera, deve essere sempre giudicata singolarmente, per quella che è non dimenticando mai che il giudizio più vero e definitivo è quello di Dio». Ma Tettamanzi pensa anche agli immigrati protagonisti della rivolta sulla Torre di Via Imbonati: «Per loro occorre pretendere leggi giuste, riconoscere i diritti di cui sono nativamente portatori e quelli che hanno maturato con il loro lavoro e premiare in chi ha un comportamento irreprensibile, il desiderio di diventare milanesi e italiani». Infine i Rom: «Noto come spesso ci si accanisca contro i nomadi per rendere ostile, a tutti i costi, il terreno in cui vivono, impedendo l'integrazione. Non manca persino chi spreca risorse, quasi nel tentativo di impedire la giusta integrazione, strumentalizzando la "questione nomadi" per ottenere consensi». E la deputata marocchina del Pdl Souad Sbai rivolge un appello alle istituzioni «affinché prendano provvedimenti seri contro la criminalità. Non è giusto che per un eventuale uno, a pagare siano tutti, comprese le persone perbene e di buona volontà. La stragrande maggioranza degli immigrati in Italia condanna quanto è avvenuto ed è ovviamente preoccupata per certe reazioni».

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