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Il fondo Ue salva Stati sarà aumentato

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.Le voci di una crisi dell'euro e di un possibile smarcamento della Germania continuano a rincorrersi con insistenza. Il The Guardian ha riferito che il capo del Governo tedesco avrebbe minacciato l'abbandono dell'euro durante il summit dei capi di Stato e di Governo europei dell'ottobre scorso a seguito di una lite con il premier greco George Papandreou che l'aveva accusato di fare proposte antidemocratiche. «Se questo è quello che sta diventano il club dell'euro, forse la Germania dovrebbe andarsene» avrebbe detto il Cancelliere Angela Merkel. Immediata ieri la secca smentita del portavoce del governo di Berlino: «Non c'è niente di vero in questa storia. Il Governo tedesco è assolutamente impegnato a sostenere la moneta unica». Una smentita che si è incrociata con le dichiarazioni del ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle, rilasciate al quotidiano «Berliner Zeitung». Il ministro ha assicurato che la prosperità della Germania è legata all'euro. «Noi tedeschi - ha detto - abbiamo un grande interesse in un euro stabile e in un'Europa sana. In fondo, noi esportiamo più in Olanda che in Cina, più in Francia che negli Stati Uniti e più in Belgio che in India». Ma il dibattito sull'euro comincia a farsi largo anche in Francia. Gerard Longuet, capogruppo al Senato dell'Ump, il partito di maggioranza del presidente Nicolas Sarkozy, se ne è uscito con una dichiarazione shock: «La Francia deve uscire dall'euro o dalle 35 ore. Perchè non possiamo avere le due cose insieme». Delle pressioni sull'euro se ne parlerà di sicuro ai due appuntamenti della prossima settimana; domani al vertice dell'Eurogruppo e martedì all'Ecofin. I due incontri clou saranno preceduti da una cena prevista per stasera tra i leader Ue e il presidente della Bce Jean Claude Trichet. A tenere banco sono le dichiarazioni del numero uno del Fmi, Dominique Strauss-Kahn secondo il quale la ripresa economica dell'Europa è «probabilmente migliore del previsto», ma rimane «debole» e ancora lontana dai «livelli necessari per combattere la disoccupazione». Ieri Bruxelles ha lasciato intendere che ci saranno maggiori risorse per il meccanismo anti-crisi permanente in funzione da metà 2013. Il ministro delle Finanze belga e presidente di turno della Ue, Didier Reynders, ha ipotizzato che i fondi a disposizione del meccanismo europeo di stabilizzazione (Efsf) creato nel maggio scorso, che conta 440 miliardi in garanzie, potrebbero essere aumentati. Ma a fronte di una ripresa stentata in tutta l'euro zona, la Germania marcia spedita. Secondo le stime della Bundesbank, il pil tedesco nel 2010 crescerà del 3,6%, ai massimi dalla riunificazione.

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