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Pasquali va con Fli E il Lazio paga

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Francesco Pasquali

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Una foto di Berlusconi che fa le corna. È forse questo il commento più eloquente messo su facebook dagli ex compagni di partito di Francesco Pasquali, coordinatore nazionale di Giovane Italia e consigliere regionale che ha chiesto ufficialmente la costituzione del gruppo di Futuro e Libertà alla Regione Lazio. Un cambio casacca inaccettabile soprattutto perché Pasquali è stato eletto nel listino bloccato collegato alla Polverini. Dalla sua insomma non ha neanche i voti dell'elettorato. Un «miracolato» secondo la maggior parte degli ex colleghi di partito che, oltre al danno, farà subire ai contribuenti laziali anche la beffa di diventare capogruppo con tanto di cinque persone di segreteria. Benefit di quasi duemila euro al mese sborsati dai cittadini per un consigliere senza voti. Con la nascita del nuovo gruppo di Fli, che per il momento sarà costituito solo da Pasquali, i gruppi consiliari alla Regione diventeranno 14, di cui cinque formati da una sola persona: Lista civica, Mpa, Partito socialista, Verdi e Fli. Ma se gli esponenti dei primi quattro monogruppi sono stati eletti con le relative liste alle elezioni, Pasquali potrà rappresentare il partito di Fini solo in virtù del fatto che Fli è rappresentato in Parlamento. Lo "choc" alla Pisana però può servire non solo a ricompattare la maggioranza ma a mettere in cantiere quella riforma elettorale che abolisce il listino bloccato e quella proposta di legge presentata il 3 giugno in cui si vieta la formazione di «monogruppi». Lo scrive nero su bianco il consigliere regionale Pdl, Giancarlo Miele in una lettera inviata a tutta i consiglieri: «Fermo restando il sacrosanto diritto degli eletti di assenza di vincolo di mandato - recita un brano della missiva - ritengo sia urgente riprendere la discussione sulla proposta di modifica regolamentare che obblighi il singolo consigliere che decide di cambiare partito ad entrare a far parte del Gruppo Misto per portare avanti in piena libertà e autonomia la propria iniziativa politica». Nell'attesa dell'approvazione di una legge che riporterebbe un po' di dignità alla Pisana, è la polemica tra consiglieri a tenere banco. Il consigliere e leader de La Destra, Francesco Storace dal suo blog attacca senza veli: «Non porta con sè molti voti, nemmeno quello di famiglia, visto che Berlusconi lo volle a tutti i costi nel listino, sacrificando la rappresentanza de La Destra. E pensare che a leggere le dichiarazioni di Pasquali nello scontro tra Pdl e presidente della Camera, sembrava più antifiniano di chiunque tra noi». Nel frattempo Pasquali tace. Neanche una nota stampa per spiegare, se non altro ai giovani militanti del Pdl, le motivazioni di una scelta così dirompente. A parlare per lui è il coordinatore romano di Fli, Potito Salatto: «Dicono che il consigliere regionale Pasquali, essendo stato eletto nel listino, non abbia voti. Mi domando anche quali voti abbiano gli altri 13 eletti nel listino». La presidente del Lazio, Renata Polverini ha fatto gli auguri al giovane consigliere, aggiungendo «non fatemi dire altro». Pronta la replica del nuovo «portavoce» di Pasquali, il solito Salatto: «Credo che forse sia più opportuno che noi di Fli diciamo della Polverini: Non fateci dire altro...». Prima o poi però Pasquali sarà chiamato in Consiglio regionale a spiegare, almeno, il suo programma politico e amministrativo per il Lazio.

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