In fuga a cavallo da Teheran
Partitoda Los Angeles in aereo, l'uomo riuscì a lasciare il paese soltanto a cavallo. Arrivato in Iran gli fu confiscato il passaporto. Dopo sette mesi l'americano decise di prendere in mano la situazione, assunse due guide e cavalcò nella notte tra le montagne fino a raggiungere il confine turco dove prese un autobus. Il poveretto rischiò di morire assiderato. Giunto in Turchia raccontò che il suo passaporto era stato confiscato e che gli erano stati chiesti 150mila dollari per la sua restituzione. In secondo luogo i funzionari iraniano gli imposero di non far promuovere ai propri figli concerti nel Golfo di cantanti pop persiani considerati «anti regime». I guai però non erano finiti. Una volta giunto in Turchia fu dichiarato immigrato illegale e i funzionari turchi ordinarono il suo rimpatrio in Iran. A salvarlo fu l'intervento dell'ambasciata americana.