Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

"Il solito provincialismo Basta accuse strumentali"

Il vicecapogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello

  • a
  • a
  • a

Senatore Quagliariello che cosa pensa della vicenda Wikileaks? «È una tipica vicenda da ventunesimo secolo: rappresenta una nuova frontiera dei rischi ai quali sono esposti gli Stati contemporanei». Di fatto si tratta di una fuga di notizie che riguarda un Paese straniero e la sua sicurezza nazionale. Cosa c'entrano i servizi segreti italiani? Anche tra i politici sembra ci sia un po' di confusione... «Più che di confusione si tratta di provincialismo. Infatti dalle dichiarazioni di chi ha chiesto la convocazione del Copasir traspare la volontà di ridurre e strumentalizzare anche questa vicenda per fini di lotta interna».   Cosa farà il Copasir? «Se non ci sono implicazioni che riguardano i nostri servizi, e a quel che ne so al momento non dovrebbero essercene, non vedo perché il Copasir dovrebbe occuparsene. Piuttosto, soprattutto se i documenti verranno resi noti, sembrerebbe più appropriato che ad affrontare la questione sia l'intero Parlamento».   Che genere di report si aspetta? «Fare pronostici in casi come questi oltre ad essere inutile è anche stupido. Da storico ho lavorato per tanto tempo negli archivi diplomatici, e per la mia esperienza questo tipo di documenti possono avere significati e valenze molto differenti. Nella maggior parte dei casi contengono informazioni scontate e anche voci in libertà senza alcun riscontro. A volte invece vi si trovano anche veri e propri segreti di Stato». Crede che potranno essere compromessi i rapporti diplomatici Italia-Usa? «Nei rapporti tra Stati non può valere la permalosità. Ho letto alcuni report di nostri ambasciatori del passato in America che, se divulgati, ci avrebbero creato più di qualche imbarazzo. Tutto ciò é bene considerarlo in anticipo. Non è certo un giudizio, uno scenario, una informazione non verificata che potrà far venir meno il perno della continuità della nostra politica estera nel secondo dopoguerra». E la nostra sicurezza? «Ovviamente dipende dal contenuto dei report. Ma a rigor di logica, e per il momento, ciò che deve preoccuparci, e non poco, è la sicurezza degli Stati Uniti che è stata pericolosamente violata». Se ci fossero delle analisi poco «amichevoli» ad esempio nei confronti di Gheddafi, come dovrebbe reagire il nostro Paese? «Con sobria fermezza dovrebbe ribadire le sue ragioni».

Dai blog