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La protesta sale sui tetti dell'università

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Quellidegli atenei italiani che non ci stanno a essere travolti da una riforma universitaria (approdata da due giorni in aula alla Camera) che - dicono - «fa uno scempio dell'istruzione superiore». È in programma per oggi un presidio permanente di ricercatori, docenti, studenti e precari davanti a Montecitorio, ma da ieri sono partite, in un crescendo, occupazioni di facoltà e sommità. E in un appello al presidente Napolitano, ordinari, associati e ricercatori di tutta Italia (le firme per ora hanno raggiunto quota 2.000) chiedono al Capo dello Stato di «fermare questo atto mal consigliato e poco meditato che produrrà danni difficilmente reversibili la Paese tutto». Intanto a Salerno sotto una pioggia battente ricercatori e studenti hanno occupato il tetto del Rettorato del Campus di Fisciano. A Pavia studenti e ricercatori, caschetto giallo in testa, hanno, invece, occupato il rettorato incassando la solidarietà di cda dell'ateneo e del rettore. Anche a Roma tetto occupato: i ricercatori della Sapienza e di Tor Vergata, insieme ad alcuni studenti, sono saliti in cima all'edificio di fontanella Borghese della Facoltà di Architettura della Sapienza e hanno intenzione di rimanerci a oltranza finché non verrà accantonato l'iter parlamentare della riforma Gelmini. «Siamo costretti ad arroccarci su un edificio di un sapere ancora pubblico - hanno spiegato - per difenderlo dagli attacchi di un Governo che vuole privatizzare l'intero sistema universitario». Nella Capitale occupate anche le facoltà di Fisica e Ingegneria della Sapienza. A Bari per protesta contro la riforma, nelle sedute di laurea i docenti esibiranno una coccarda nera al braccio in segno di lutto. In Sardegna i rettori delle Università di Cagliari e Sassari hanno scritto un documento congiunto per chiedere che il ddl Gelmini venga riassegnato alla Commissione Cultura della Camera per consentirne una revisione che scaturisca anche dal dialogo con tutte le componenti accademiche. Occupazione del polo scientifico, assemblee, lezioni in piazza, maratona in notturna di corsi non stop allestita con la collaborazione dei docenti di quattro facoltà sono, invece, le iniziative messe in campo dai collettivi studenteschi dell'ateneo di Firenze. Occupazioni a raffica e mobilitazione generale pure all'università di Pisa: ieri l'attività didattica è stata completamente sospesa, su indicazione del Senato accademico, per consentire la massima partecipazione possibile all'assemblea di ateneo. Insomma, le occupazioni si stanno espandendo a macchia d'olio. Oggi l'appuntamento è davanti a Montecitorio: dalle 9.30 comincerà «l'assedio» all'insegna dello slogan «Il futuro è qui e si decide adesso». «Niente di nuovo» il lapidario commento riservato dal ministro Mariastella Gelmini alle contestazioni.

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