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Fli-Udc fanno asse: un centrista in Ue

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.I futuristi lo avevano prennunciato la settimana scorsa e ieri hanno dato seguito alle promesse mandando ko la maggioranza sul voto di ratifica al Trattato dell'Unione europea che assegna all'Italia il 73esimo seggio all'europarlamento. Così Futuro e libertà, che mercoledì scorso già in commissione Affari costituzionali aveva affossato la proposta del relatore Giuseppe Calderisi di assegnare il seggio al Pdl, ieri è tornata a schierarsi con l'opposizione consegnando nelle mani dell'Udc la possibilità di mandare in Europa un proprio uomo. L'ultima parola ora spetta al Senato che esaminerà il provvedimento ma, se Palazzo Madama non dovesse porre rimedio all'incidente di Montecitorio, sarà proprio l'attuale sindaco di Acri ed ex senatore centrista Gino Trematerra ad approdare a Strasburgo. «Oggi è una giornata bellissima - ha commentato Trematerra - perché con una maggioranza di quasi 40 voti si è stabilita una regola giusta. Ora spero solo che al Senato si rispetti la decisione della Camera». È invece Calderisi, relatore dell'emendamento che è stato battuto con 290 voti contrari e 251 favorevoli, a ribadire le posizioni della maggioranza. Infatti, dopo aver spiegato per l'ennesima volta il grave errore commesso in Aula («La legge elettorale vigente prevede di utilizzare come divisore il numero dei seggi da attribuire. Essendo da assegnare il 73esimo seggio si dovrebbe, pertanto, utilizzare il numero 73, calcolo che porta all'attribuzione del seggio al Pdl. L'emendamento approvato ha invece utilizzato il numero 72, che porta all'attribuzione del seggio all'Udc») ha lanciato un messaggio ai colleghi senatori: «Mi auguro che a Palazzo Madama si rimetta mano a questa decisione perché è basata su un criterio arbitrario e illogico frutto di strategie politiche messe in atto da Futuro e Libertà». Eppure, numeri alla mano, sembra che non solo i voti contrari dei finiani abbiano causato il ko della maggioranza, ma anche, oltre alle molte assenze tra i banchi di Pdl e Lega, la presenza di qualche franco tiratore. Ipotesi esclusa invece dal deputato berlusconiano Giancarlo Lehner: «È vero da noi c'erano tanti assenti, ma non credo ci siano stati dei franchi tiratori». E aggiunge: «Sono scandalizzato perché, per ora, è preclusa ad un uomo garantista per eccellenza come Giuseppe Gargani, (primo dei non eletti del Pdl all'europarlamento nella circoscrizione Sud, ndr) la possibilità di andare a Strasburgo. Uno scandalo messo in atto dal governo che non ha preso una posizione affidandosi al parere dell'Aula e che fa emergere come l'Italia stia prendendo una pericolosa deriva poliziesca. È per questo che non posso credere ci siano stati nel Pdl dei franchi tiratori che si siano resi complici di una combricola di forcaioli».

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