Il via libera al ddl stabilità entro il 10 dicembre

.I tempi di approvazione della Finanziaria si intrecciano con l'evoluzione dello scenario politico; anzi lo condizionano. Ieri il Capo dello Stato Napolitano ha ribadito che l'esame della crisi di governo sarà affrontata dopo il via libera della legge di stabilità. Ieri il disegno di legge è approdato nell'Aula della Camera. Oggi si comincerà a votare e, al momento, sembra esclusa l'ipotesi che il governo chieda la fiducia anche perchè da un lato le opposizioni hanno dato la propria disponibilità a garantire tempi certi al provvedimento e dall'altra Futuro e Libertà, soddisfatto di aver incassato diverse vittorie a partire dai fondi per l'università e l'editoria, sembra deciso ad appoggiare la manovra. Tanto più dopo che il governo ha garantito che sin da subito verrà introdotta la proroga dell'eco-bonus del 55%. Il finiano Antonino Lo Presti, capogruppo in commissione Bilancio, ha garantito che «al 90% ritireremo i nostri emendamenti tanto più se, come sembra, il governo conferma la disponibilità sull'eco-bonus del 55%. Abbiamo già fatto tombola, non vogliamo fare bingo...». Il vice ministro all'Economia Giuseppe Vegas in Aula ha assicurato che «il governo è disponibile ad accogliere un eventuale emendamento» sull'eco-bonus, «già in questa Camera». L'ipotesi sul tappeto è di una riformulazione di un emendamento già presentato, come quello a prima firma di Raffaella Mariani del Pd, che verrebbe riscritto prevedendo un recupero dell'agevolazione del 55% spalmato su 10 anni anzichè su cinque: in pratica vengono diluiti i benefici per le tasche dei contribuenti ma lo sconto rimane. È stata annunciata, poi, dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, una modifica del testo per destinare dei finanziamenti ad hoc ai malati di sclerosi laterale amiotrofica, che ieri hanno manifestato di fronte al ministero di via XX settembre con lettighe e sedie a rotelle per chiedere aiuti finanziari. Conclusa la votazione alla Camera, il percorso dovrebbe essere tutto in discesa. Le ultime modifiche infatti dovrebbero essere introdotte a Montecitorio in modo da procedere velocemente. Vegas ieri ha ribadito che «il governo è assolutamente d'accordo per l'approvazione della legge di stabilità in tempi più rapidi possibile». Ma l'opposizione, nonostante questa corsia veloce, solleva il dubbio che in realtà il governo punti a un rallentamento tattico. «Il governo - va all'attacco il leader del Pd Pier Luigi Bersani - si è voluto prendere 15 giorni di troppo traccheggiando e facendo melina». E il leader dell'Udv Di Pietro rilancia: «Un mese è tanto, pure troppo per la compravendita dei parlamentari». I capigruppo di opposizione, prima dell'incontro dei presidenti di Camera e Senato, avevano scritto una lettera nella quale si impegnavano a «consentire la conclusione dei lavori parlamentari per la legge di stabilità entro novembre» in modo da mettere subito in calendario le mozioni sul governo e aprire la crisi.