Montezemolo contro il Pdl «Ora parliamo di cose serie»
.Difende il team della Ferrari («ne sono orgoglioso») e parte a testa bassa contro la Lega. In una nota inviata da Abu Dhabi sforna un tono ironico: «Quando lo statista Calderoli nella sua vita avrà realizzato l'1% di quanto fatto in questi anni dalla Ferrari per il Paese in termini industriali e sportivi, a quel punto meriterà una risposta». Poi affida al sito della fondazione ItaliaFutura l'affondo al Pdl con una vignetta al vetriolo. Sempre ironizzando sulla richiesta di dimissioni, la vignetta chiede se arrivare terzi al Mondiale di Formula Uno «sia peggio dell'essere buttati fuori a metà gara pur avendo 100 giri di vantaggio». Poi Calderoli apostrofato come «coglio...» Tanto livore è stato sufficiente per rimettere in moto le voci che questa volta Montezemolo sarebbe veramente intenzionato a scendere in politica, magari mettendosi a capo di quel terzo polo in cerca di un leader capace di sparigliare le carte sullo scacchiere. Non è un caso che dal Corriere della Sera sia arrivato una sorta di «incoraggiamento» con l'intervista a Cacciari che chiede a Montezemolo di scendere in campo. Ma il presidente della Ferrari è tirato per la giacca pure dal Pd che sempre più sbrindellato, non perde un'occasione per esprimergli «solidarietà», appoggio e tendergli la mano. Dunque c'è un terreno politico fertile, ma non solo. Nel day after della disfatta Ferrari ad Abu Dhabi è arrivata una nota di Morgan Stanley che conferma le voci che da tempo circolano in ambienti finanziari. Fiat potrebbe cedere una quota in Ferrari e vendere Magneti Marelli. L'annuncio, secondo Morgan Stanley, sarebbe stato fatto dall'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, durante un incontro con alcuni analisti avvenuto venerdì scorso. Dalla Fiat è arrivato un no comment ma il rialzo del titolo in Borsa indica che il mercato ci crede. L'ipotesi della vendita di una quota della Ferrari ha rimesso in moto anche le voci di un'uscita di Montezemolo da Maranello. Insomma c'è anche un contesto finanziario che potrebbe sollecitare l'impegno politico di Montezemolo. Ma ieri Calderoli l'ha sfidato ancora: «Se intende fare politica allora scenda in campo ufficialmente, senza nascondersi dietro il paravento delle fondazioni, e vedremo se raggiungerà almeno l'1% dei consensi elettorali...». Quanto alla richiesta di dimissioni il ministro leghista spiega «di aver a cuore il prestigio e il blasone del Cavallino». Il ministro Maroni tenta di ammorbidire i toni del collega e dice di essere contrario alle dimissioni. E a conferma che la tentazione di Montezemolo c'è, ecco che l'amico Diego Della Valle gli consiglia di lasciar perdere.