Il Pd per una volta è unito: pronti a tutto per mandarlo a casa
Nonimporta se ciò avverrà con la mozione presentata dai Democratici, dai finiani, o dai centristi, o con un qualsiasi altro documento, l'importante, osserva ancora Franceschini, è che il «sipario cali in fretta» perché più si aspetta, più il Paese ne uscirà logorato. Per «la maggioranza del Paese», avverte Massimo D'Alema, l'esperienza di Berlusconi al governo è finita. E secondo gli ultimi sondaggi Cavaliere e Lega «sono ormai in minoranza». Il Pd, insomma, è pronto a sferrare, insieme a Fli e Udc, il colpo finale, ma per il dopo non vuol sentir parlare di elezioni anticipate. Chi vuole andare subito alle urne, osserva Walter Veltroni, «è un nemico dell'Italia». La situazione economica è allarmante, ricorda, e poi bisogna fare prima la legge elettorale. I Democratici propongono un governo di «responsabilità nazionale» da fare con chi ci sta per cambiare il «porcellum» , affrontare le immediate emergenze e portare il Paese al voto. Quando il leader Udc Pier Ferdinando Casini ventilò per primo questa eventualità, lo scorso maggio nel programma tv di Lucia Annunziata, in molti si mostrarono sorpresi. Allo stato invece, per l'opposizione, sarebbe l'unica soluzione possibile per uscire dalla crisi. Comunque sia, è ora, per Franceschini, che si apre la fase «più pericolosa» perché il Cavaliere «farà di tutto» per evitare che il suo governo cada. Bisogna andare avanti senza tentennamenti perché adesso «è veramente possibile» sfiduciarlo, incalza il leader del partito Pierluigi Bersani. «Berlusconi deve andare a casa, perché è un tappo micidiale per il Paese: di case ne ha tante, ne scelga una lui», dice il segretario del Pd. Sui tempi, i democratici sono d'accordo sul fatto di arrivare al voto sul governo dopo l'approvazione della Finanziaria, come chiede il capo dello Stato. Ma contestano la richiesta di Berlusconi di cominciare la verifica dal Senato: una richiesta che viene definita dal Pd «una grave scorrettezza istituzionale» visto che, ricorda Franceschini, la mozione è stata già presentata alla Camera. L'altro timore, espresso da Bersani, è che il Pdl, pur di guadagnare tempo, faccia «melina» sulla finanziaria.