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«Il Cav ha perso la sua magia È fallita la rivoluzione liberale»

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IlCav è al capolinea? «Silvio Berlusconi è in una situazione gravemente compromessa. Pur non volendo sottovalutare la sua abilità nelle contese elettorali, situazioni in cui riesce a dare il meglio di sé, io credo che la sua magia sia fortemente appannata, credo sia finita». Quale è stato tra i tanti l'elemento che ha fatto sì che la magia svanisse? «Il premier ha perso ogni iniziativa politica. La defezione di Fini di fatto l'ha obbligato a una posizione di stallo. Venendo a mancare il controllo del leader sulla propria coalizione sono venuti al pettine tanti altri nodi, prima di tutti quelli politici e cioè le riforme non fatte. In questa situazione, poi, le sue controversie giudiziarie e gli altri "scandaletti" assumono un grande rilievo. Di per sé non significherebbero nulla ma, data la situazione di stanca, contribuiscono a compromettere la figura del Cav di fronte all'opinione pubblica, ai suoi elettori». Se Berlusconi è finito, che ne sarà del Berlusconismo? Sopravviverà? «E cos'è il Berlusconismo se non il potere che Berlusconi ha sulla sua coalizione? Non stiamo parlando di una dottrina politica. Il Berlusconismo è la speranza, delusa, di una rivoluzione liberale». Cosa è mancato? Dove Berlusconi ha fallito? «Chi aveva creduto al sogno liberale si aspettava che venissero realizzate quelle riforme che stanno a cuore alla gente, come quella della giustizia o quella fiscale. Invece sulle riforme ci si è limitati esclusivamente ad una sterile contrapposizione. Anche se si deve dare atto della difficoltà di garantire la tenuta dei conti pubblici». Crede che Fini, Casini, Rutelli, Bersani e Di Pietro sarebbero disposti a creare un'unica coalizione pur di fermare Berlusconi? Funzionerebbe? «Su questo si sprecano analisi inutili, per me la cosa interessante è vedere che fine farà l'anti Berlusconismo». Na. Pie.

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