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Cura Veronesi per il nucleare

L'oncologo Umberto Veronesi (Foto Pizzi)

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Il suo nome era già in pista da luglio. E la nomina a presidente dell'Agenzia per la sicurezza nucleare ha viaggiato di pari passo alla dabbenaggine del Partito Democratico che ha preteso le sue dimissioni da senatore del Pd qualora l'incarico si fosse concretizzato. Rifiutando la possibilità che Umberto Veronesi, 85 anni, oncologo di fama mondiale, accettasse un ruolo di garante della sicurezza dei cittadini mettendo da parte, con la serietà che lo ha sempre contraddistinto, inutili e ingombranti casacche politiche. Al suo arrivo alla presidenza dell'Agenzia per la sicurezza nucleare ha lavorato a lungo Gianni Letta e molto hanno pesato le «spinte» del Quirinale per avere, da parte del governo, una nomina bipartisan. E Umberto Veronesi è sembrata la scelta giusta. Anche perché, come ha spiegato lui stesso a luglio in un'intervista, l'Agenzia «non deve decidere se e dove costruire le centrali» ma solo garantire che siano sicure. Ma per evitare polemiche, come aveva promesso già questa estate, appena avuta l'ufficialità della sua nomina ieri dal Consiglio dei Ministri, Veronesi si è dimesso da senatore del Pd. Nonostante una norma stabilisca l'incompatibilità con il mandato parlamentare da parte di tutti i membri dell'Agenzia tranne che per il presidente. «Sono orgoglioso di questa fiducia nei miei confronti, sono convinto che l'Italia debba riprendere la sua avventura – ha commentato – Certo che se fossi contrario al nucleare non avrei accettato questo incarico. Però si tratta di difendere la vita e l'Agenzia serve a difendere i cittadini da ogni possibile anche se remoto rischio». Gli altri componenti sono Maurizio Cumo, professore ordinario di Impianti Nucleari alla facoltà di Ingegneria dell'università di Roma La Sapienza, Marco Enrico Ricotti, laureato in Ingegneria Nucleare, professore ordinario al Dipartimento Energia, Divisione Energia Nucleare del Politecnico di Milano e Michele Corradino, Consigliere di Stato e capo di gabinetto del Ministero dell'Ambiente.   Umberto Veronesi ha una carriera scientifica quasi unica. Entrato all'Istituto dei Tumori di Milano come volontario, ne è diventato Direttore Generale nel 1975. Premiato con sei lauree honoris causa in medicina internazionale ha dato contributi significativi sull'invenzione e la diffusione della chirurgia conservativa per la cura dei tumori mammari, attività che ha influenzato la grande evoluzione di pensiero che doveva portare negli anni successivi a risparmiare alle donne con cancro al seno l'asportazione della mammella. Veronesi non è neppure nuovo alla politica. Negli anni Ottanta ha fatto parte dell'assemblea nazionale del Psi su invito di Bettino Craxi, mentre da aprile 2000 a giugno 2001 è stato ministro della Sanità nel governo di centrosinistra con Giuliano Amato. Ad aprile 2008 è stato poi eletto senatore del Pd. Incarico che ha dovuto lasciare per placare la polemica dei Democratici. Dimostrando, ancora una volta, di essere al di sopra delle parti.

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