Cgil tifa per la crisi di governo

«Hasenso parlare di stabilità di governo se cambia l'agenda politica, altrimenti è meglio il voto». Esordisce a gamba tesa nel dibattito politico il neosegretario generale della Cgil Susanna Camusso. Il giudizio che la sindacalista dà della politica del governo è negativa. «Non fa nulla per la crescita, per l'occupazione e non prospetta un futuro ai giovani». Quindi o si cambia passo, è la tesi della Camusso, o è meglio voltare pagina e considerare conclusa la legislatura. E contro l'immobilismo di Palazzo Chigi, il leader della Cgil ha ricordato la manifestazione del 27 novembre proprio per «sollecitare il Governo a varare misure più efficaci contro la crisi». In quell'occasione sarà valutata anche l'ipotesi di altre mobilitazioni. Poi ha chiesto che vengano avviate immediatamente le procedure per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali nel pubblico impiego. Il 30 novembre scadono i termini per l'avvio delle procedure per procedere all'elezione delle Rsu. «Non vorremmo che a qualcuno venga in mente di rinviare le elezioni lasciando il comparti pubblici senza contratto rinnovato, senza contrattazione di secondo livello e senza che i sindacati possano esercitare i loro compiti di difesa dei diritti dei lavoratori». Camusso esclude la possibilità di rinviare le elezioni per un anno e chiede invece di far partire le procedure in modo da poter votare a febbraio-marzo. Il leader della Cgil fa un passo in avanti per riallacciare il dialogo con Cisl e Uil. Ricorda che il segretario della Cisl Bonanni al congresso Cgil aveva detto che «l'unità sindacale poteva partire dal rinnovo delle rsu della scuola». Quindi questo potrebbe essere un banco di prova per creare le condizioni di un avvicinamento tra le tre sigle sindacali. Poi ha annunciato che proporrà a Cisl e Uil «una manifestazione unitaria sul lavoro nero, la criminalità e il sud a partire dalla Calabria» da tenersi fra fine anno e l'inizio del prossimo proprio in questa regione.