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I «sindacalisti» ci costano 138 milioni

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NellaRelazione sullo stato della Pubblica amministrazione presentata in questi giorni in Parlamento dal ministro Renato Brunetta ci sono anche i dati relativi alle assenze. Due gli allegati. Uno analizza le giornate di aspettative e i permessi per funzioni pubbliche elettive. Cioè di quei dipendenti pubblici che sono stati eletti. Nel 2009 sono stati 14.331 che hanno usufruito di questo istituto per un totale di 689.851. Per capirsi è come se 1.891 dipendenti si fossero assentati dal lavoro per un anno. La pattuglia degli "eletti" è particolarmente nutrita nel Servizio sanitario nazionale (4.430 per un totale di 177.940 giorni di assenza) seguono i dipendenti di Regioni e autonomie locali che sono anche i più "assenteisti" (3.904 eletti per un totale di 223.734 giorni) e, al terzo posto, si piazza il comparto scolastico (2.580 per 113.846 giorni). Il costo totale di questi permessi-aspettative viene calcolato dal ministero in 58.621.000 euro. Il secondo allegato, invece, si occupa del comparto sindacale. Nel 2009 ci sono state: 993.006 giornate di distacchi sindacali retribuiti, 46.721 giornate di permessi cumulati sotto forma di distacchi, 162.354 giornate di aspettative sindacali non retribuite, 262.809 giornate di permessi sindacali retribuiti (utilizzati da 64.941 dipendenti), 94.185 giornate di permessi sindacali retribuiti per le riunioni di organismi direttivi sindacali, 1.502 giornate di permessi sindacali non retribuiti (-38,6% rispetto al 2008). Conti alla mano il costo annuo delle assenze per motivi sindacali, valutato dal ministero, ammonta a 138.663.000 euro. E i contribuenti pagano. Nic. Imb.

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