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Fli va avanti. Pensieri in libertà

Italo Bocchino

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Berlusconi scuote i finiani, loro si dividono. Il copione è sempre lo stesso: Bocchino, Granata e Briguglio restano delusi dall'intervento del premier e attaccano, Moffa e Consolo, invece, aprono al Pdl. Insomma la musica non cambia: Futuro e Libertà è sempre più simile a due partiti in uno. Ieri mattina il capogruppo alla Camera Bocchino aveva avvertito: «Dipende da quello che dirà Berlusconi tra due ore. Se mostra i muscoli porta il Paese alla crisi, altrimenti offre al Paese un'ultima chance» ha detto a Omnibus su La7. «Il governo spetta a chi ha vinto le elezioni: se Berlusconi non governa è un problema di Berlusconi. Tra due ore Berlusconi può dire "sono l'uomo di governo migliore del mondo" e ci rifà la favoletta, oppure dire - ma non lo dirà - "ho fatto un errore madornale a cacciare Fini", perché ha capito che non è un dipendente della Standa, e "accetto il patto di legislatura che Fini mi ha offerto a Mirabello"». E anche se il premier ha parlato proprio di patto di legislatura e di far ripartire il Paese, Bocchino è andato dritto per la sua strada e ha definito il discorso di Berlusconi «deludente» e privo di proposte nuove e concrete: quella del patto di legislatura è un'offerta «tardiva», il riconoscimento di Fli come terza gamba della maggioranza è solo un «segnale di debolezza, non un'apertura ma una presa d'atto». Ma questo è niente perché il capogruppo Fli alla Camera rimanda allo stallo sul disegno di legge anticorruzione, che «Schifani e Berselli non tirano fuori dai cassetti» al Senato, e al testo contro la prostituzione, anch'esso «chiuso da due anni nei cassetti, per ragioni che credo tutti possiamo immaginare». Duro anche il giudizio del coordinatore promotore di Fli, Adolfo Urso, secondo cui la relazione del premier è «difensiva, non pienamente consapevole della complessità dei problemi e delle aspettative degli italiani, in questo senso, francamente deludente». Il coordinatore dei gruppi finiani, Silvano Moffa, va agli antipodi e sottolinea «la presa d'atto» del premier di una «diversa offerta politica nell'ambito del centrodestra, rinnovamento del sistema di alleanze e patto di legislatura». Si tratta, per il moderato finiano, di «questioni fondamentali per aprire una nuova fase politica. È quanto Futuro e libertà aveva chiesto da tempo per rilanciare l'azione riformatrice del governo». Soddisfatto anche Giuseppe Consolo, secondo cui Berlusconi ha fatto «un'importante apertura, con conseguente nuova fase politica, alle richieste di Futuro e Libertà». In linea con loro la deputata Catia Polidori: «Il riconoscimento di Futuro e libertà come parte della maggioranza e di un nuovo sistema di alleanze e il patto di legislatura, sono spunti importanti che noi raccogliamo». Getta acqua sul fuoco anche il deputato Enzo Raisi, che precisa: «Berlusconi conferma l'accettazione della "terza gamba" all'interno della maggioranza e questo è un fatto positivo». Tenta la mediazione il responsabile organizzazione Fli Roberto Menia: «Non mi interessa né mi appassiona la gara all'esegesi personale più arguta del discorso di Berlusconi alla direzione del Pdl. Noto come politicamente oggi sia una giornata positiva per il nostro progetto che vede Gianfranco Fini notevolmente rafforzato e credo che l'unico ad esprimere, a nome di tutti gli aderenti a Futuro e libertà, l'interpretazione autentica della valutazione di quanto oggi illustrato dal presidente del Consiglio sarà solo e soltanto lui a Perugia». Non resta che capire, proprio da Fini, qual è la vera linea del movimento.  

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