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Non ho difeso i gerontocrati ma i volontari

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Sonosbalordito perché sono state palesemente strumentalizzate alcune mie dichiarazioni che nulla avevano a che fare con la vicenda baroni/università. Le mie parole, associate indebitamente dal suo giornale «a difesa della gerontocrazia accademica», erano in realtà state spese per il sostegno alla collaborazione a titolo gratuito, presso il policlinico di Bari, di due grandi professionisti, Fernando Prete e Francesco Paolo Selvaggi, che il giorno dopo esser andati in pensione, nonostante avessero lunghissime liste d'attesa di pazienti (da operare in ospedale a titolo gratuito), avevano chiesto all'università di poter portare a termine il proprio operato, aiutando i giovani tirocinanti a crescere ancora meglio. Ma, evidentemente, i loro colleghi (quindi nella vicenda non c'è un confronto giovani/anziani, ma se preferisce queste semplificazione, anziani contro anziani) che guidano i vertici universitari hanno preferito non avvalersi della loro collaborazione. Le caselle di ruolo non erano oggetto di confronto perché vengono automaticamente ricoperte da altri, il tema era: è utile avvalersi in alcuni casi dell'esperienza di luminari? Per l'Università di Bari no. Tengo a ribadire le posizioni del Pd - e quindi anche le mie - sullo svecchiamento della classe dirigente nel mondo accademico. Con il collega Marco Meloni, responsabile università e ricerca per il Pd, portiamo avanti una battaglia intensissima sulla questione. L'obiettivo è arrivare a una classe docente che abbia la stessa età media degli altri paesi industrializzati, mentre al momento è la più anziana. Alla luce di tutto questo, il caso di Prete e Selvaggi è decisamente al di fuori di questa logica. Due medici con una vastissima esperienza, se lasciano tutti i loro incarichi per limiti di età, se molto bravi possono restare a titolo gratuito in quel contesto o vanno per forza rottamati? A Bari centinaia di pazienti sono in attesa di un intervento, e alcuni medici hanno dato la propria disponibilità a garantire il proprio servizio a titolo gratuito, per non intasare ulteriormente il sistema e per mantenere l'impegno preso con gli ammalati. Questi i fatti. Diverse interpretazioni sono possibili solo se malpensanti. Francesco Boccia deputato del PD

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