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La Lega è l'unica che vince sempre

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Il leader della Lega Nord, Umberto Bossi

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Non hanno paura di andare al voto, non hanno problemi a continuare questa legislatura, possono decidere se appoggiare o meno un governo tecnico. E in tutti e tre i casi possono portare a casa una vittoria. In una situazione politica terremotata dagli attacchi a Berlusconi i leghisti sono gli unici tra tutti i partiti, sia di centrodestra sia di centrosinistra, a poter guardare con una certa tranquillità a quello che accadrà. E anche l'ipotesi di un governo tecnico, che ieri il ministro Roberto Calderoli ha bollato come un «golpe» in fondo lascerebbe alla Lega almeno la possibilità di poter scegliere se entrare a farne parte oppure no. In attesa comunque di arrivare prima o poi al voto. Un appuntamento che per la Lega si trasformerebbe in un autentico successo. Alle elezioni del 2008 il Carroccio era arrivato all'8 per cento, alle europee dell'anno dopo al 10 per cento, alle regionali del marzo scorso ha stravinto in Piemonte e in Veneto e ora in tutti i sondaggi è data al 13 per cento. Dunque nessuna paura ad aprire una crisi anche subito, andando a votare la prossima primavera. Anche perché il Carroccio nel centrodestra è rimasto l'unico partito che ha una diffusione capillare sul territorio, è strutturato con una organizzazione che ricorda quella del vecchio partito comunista, ha sezioni e circoli in tutto il Nord. In più comincia ad estendere il suo potere di attrazione anche in regioni tradizionalmente rosse come la Toscana e l'Emilia Romagna dove la destra non è invece mai riuscita a sfondare. Inoltre, in caso di elezioni, il partito di Bossi andrebbe anche a «pescare» consensi all'interno del Pdl nelle regioni del Nord, specialmente in Veneto, dove già alle ultime regionali ha sorpassato il Popolo della Libertà. Per questo il voto sarebbe l'occasione per Bossi per marcare ancora di più il suo peso dentro il centrodestra. Considerando che, se si andasse alle elezioni con l'attuale legge, Pdl e Lega da sole potrebbero avere la maggioranza in Parlamento. E in questo modo fare a meno di Fini. Ma alla Lega non dispiace neppure continuare questa legislatura. Anche se l'attività del governo è praticamente paralizzata, a Bossi e i suoi interessa solo portare a casa la riforma del federalismo. E su quella Berlusconi si è impegnato a far concludere tutto l'iter dei decreti attuativi entro marzo. Tutto il resto, per il Carroccio, può aspettare.

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