Laurini: «Forse una leggerezza Per noi un colpo al cuore Adesso va fatta chiarezza»
Ilpresidente del Consiglio nazionale del Notariato, Giancarlo Laurini (nella foto), non usa mezzi termini: «Ci sentiamo parte lesa, siamo stati colpiti al cuore. Il rispetto del merito e la parità di tutti sono i fondamenti della nostra professione». Ma non è tutto. «É necessario fare chiarezza», anche se Laurini non crede che qualcuno abbia voluto taroccare il concorso per notai: «Piuttosto penso che sia stata una leggerezza, una grande superficialità. Mi sento di escludere la volontà di favorire qualcuno». Inoltre, spiega Laurini, la scuola del notariato di Roma, dove s'è svolta l'esercitazione con il testo riproposto all'esame, «è collegata in video con le altre venti scuole d'Italia». Dunque nessun vantaggio per chi ha frequentato il corso di preparazione nella Capitale. Semmai uno svantaggio per chi non ha seguito lezioni. «Sono in contatto con il ministero della Giustizia. La situazione va risolta, i ragazzi che credono in questa professione e nei suoi princìpi devono avere una risposta. Ho provato rabbia quando ho visto cos'era accaduto: le regole non devono saltare. Bisogna reagire e far sì che sia cancellata questa giornata nera per il notariato e per la società italiana». Anche perché, tiene a precisare Laurini, non è vero che i notai siano «poche famiglie»: «L'82% di loro non ha parenti notai. Piuttosto questo accade nelle altre categorie professionali in cui il 40% dei figli fa il mestiere del padre». A. D. M.