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Fini all'attacco: "Il Paese è dilaniato Ostruzionismo alle leggi salva-premier"

Gianfranco Fini a Roma

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"Il Paese è fermo e dilaniato da mille polemiche". Il presidente della Camera Gianfranco Fini  lo ha detto oggi  ai circoli romani di Futuro e libertà al teatro Adriano di Roma. "Ha ragione la presidente Marcegaglia - afferma - il nostro esecutivo stenta ad indicare le linee di ripresa". NON SOLO TAGLI, ANCHE INVESTIMENTI - "Anziché risparmiare cento con tagli da dieci - prosegue Fini - dobbiamo indicare settori in cui investire e non solo quelli in cui tagliare. La nostra economia - spiega il leader di Fli - non sarà mai competitiva in termini di quantità. Possiamo essere competitivi solo in termini di qualità. L'alta tecnologia, il sapere applicato alla produzione. In una società come la nostra in cui le imprese sono tutte medio-piccole non si può pensare che si accollino anche spesa tecnologia. O è competenza dello Stato o le nostre imprese saranno indebolite sul piano della qualità . Farlo è indispensabile per i nostri figli e per i nostri cervelli".   OSTRUZIONISMO - Il presidente della Camera sul possibile ostruzionismo all'attività di governo ha detto che questo "non significa non affrontare i problemi della giustizia e della legalità". "Nessuna Interdizione sul pacchetto fiscale perchè non è stato presentato. Lo stesso sul piano per il Mezzogiorno - dice ancora Fini - Ma interdizione sulle leggi che servono unicamente per Berlusconi", conclude. BRUTTO BIGLIETTO DA VISITA - Gianfranco Fini alla prima convention di Generazione Italia è anche entrato nel vivo delle polemiche sul caso Ruby. "Sono amareggiato dalle ultime vicende politiche di cui sarebbe meglio non parlare. L'Italia merita un biglietto da visita migliore di quello che viene presentato, e questa ennesima polemica rappresenta una brutta pagina per il nostro Paese - ha detto Fini -  Quello che mi amareggia è che questa vicenda, che sta facendo il giro del mondo, mette l'Italia in condizioni imbarazzanti. Quello che posso dire - osserva il presidente della Camera - è che il punto sul quale il premier deve fare assoluta chiarezza è uno solo: se effettivamente, come appare da alcuni verbali, c'è stato o meno un diretto intervento presso la questura di Milano per evitare che la ragazza marocchina fosse affidata a una comunità. Intendo che si verifichi se c'è stato un intervento atto a modificare la prassi e il rispetto delle regole. E' una questione di estrema delicatezza anche perché è stato detto che Ruby fosse parente di uno statista", del Presidente egiziano Mubarak.  Quando è scoppiata la nota vicenda della minorenne marocchina "io ero dalla Merkel e potete figurarvi i commenti", ha detto ancora Fini.  

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