Napolitano ottimista sullo scudo
Premettedi non volersi sbilanciare troppo: «non mi imbarco - dice - in una discussione su ciò che trovo a Roma, perchè ho l'abitudine di leggere le carte». Ma detto ciò sottolinea che l'ipotesi, avanzata dal Pdl, di tornare allo scudo automatico per le alte cariche, va nella direzione giusta. «Dal momento che si parla di eliminare quella fattispecie dell'autorizzazione - ragiona il capo dello Stato - e di tornare alla sospensione automatica, che era prevista dalla legge Alfano che io promulgai, è evidente che quell'emendamento va in quella direzione» da lui auspicata nella lettera al presidente della commissione Affari Costituzionali Carlo Vizzini. Napolitano fa capire che continuerà, comunque, a seguire con attenzione l'iter del provvedimento, dando l'impressione che non mancherà di fare sentire ancora la sua voce. In ogni caso, la sua uscita viene accolta con soddisfazione dal Pdl. Quelle di Napolitano, dice il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, sono parole «importanti e positive». Un intervento «impeccabile» anche per Vizzini. «Non strumentalizzino - risponde l'Idv con Massimo Donadi - il lodo è un mostro giuridico che non passerà». Il Pdl, in ogni caso, è alla ricerca di un'intesa con Fli per mettere in sicurezza il provvedimento. Anche per questo c'è l'orientamento a tenere ancora in stand by l'inizio delle votazioni sul lodo. Mercoledì prossimo la commissione Affari Costituzionali del Senato tornerà ad affrontare il provvedimento, ma, è il ragionamento, visto che è stato presentato un emendamento del Pdl che di fatto riscrive la norma, potrebbe essere aperto per 24 o 48 ore il termine per la presentazione di sub-emendamenti. In questo modo è presumibile che l'inizio dei voti sul provvedimento non parta prima di una decina di giorni. Nel rapporto con i finiani, il nodo resta quello della reiterabilità dello scudo che Fli non vuole. L'intenzione, spiegano fonti del Pdl, è comunque quella di sminare la questione e, in questo senso, non è esclusa l'ipotesi di provare a lavorare sugli emendamenti dei finiani per prevedere la reiterabilità solo a partire dalla prossima legislatura. Certo, molto della sorte del provvedimento dipenderà anche dal clima politico nella prossima settimana che vede la direzione del Pdl e la convention di Fli a Perugia nel weekend. Da tempo Fini sta attaccando a testa bassa sul tema della giustizia. Ieri il Pdl se l'è presa con le sue parole, sottoscritte dall'Anm, sul fatto che sottoporre i pm al governo sarebbe come «tornare ai tempi del fascismo». Un modo «subdolo», secondo il numero due del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello, per alzare un polverone su misure alle quali «nessuno ha mai pensato». Intanto l'Anm replica a quanto detto dal premier Berlusconi sulla giustizia come «macigno». «La giustizia - avverte Palamara - non è un macigno ma una risorsa per il Paese».