Un incidente mortale sul lavoro segna la nuova crisi dei rifiuti di Napoli.

SilvanoDi Bonito, 49 anni, di Portici (Napoli), capoturno, dipendente dell'Asia da gennaio, sindacalista della Cisl, è stato travolto da una pala meccanica all'interno di un capannone. Al momento dell'incidente era solo: la dinamica esatta non è stata ancora ricostruita. La notizia ai giornalisti, in attesa nella Prefettura di Napoli, la dà il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, che fa slittare l'inizio della conferenza stampa prevista. «Si era prestato a dare una mano per l'impianto che era aperto questo pomeriggio e che ordinariamente sarebbe stato chiuso», ha detto Bertolaso, che ha rivolto alla famiglia di Silvano Di Bonito «le condoglianze più sincere e sentite da parte nostra e del Governo, che è stato informato». Il lavoro nell'impianto – autorizzato da Bertolaso, insieme all'altro Stir di Tufino – che riceve i rifiuti di Napoli che non possono essere sversati a Terzigno, è sospeso in attesa della conclusione dei rilievi disposti dalla Procura. Dolore viene espresso anche dal presidente della giunta regionale Caldoro e dal sindaco di Napoli Iervolino. «Siamo vicini alla famiglia del lavoratore che ha perso la vita mentre faceva il suo dovere, di domenica in via eccezionale, perché gli era stato richiesto un lavoro in più», afferma Caldoro. «A lui va la gratitudine più profonda, Napoli non dimenticherà il suo sacrificio e il suo lavoro», aggiunge il sindaco, che esprime la propria gratitudine anche «a tutti i lavoratori di Asia, che in questi giorni si stanno prodigando aldilà di ogni loro dovere». Il presidente dell'Asia, Claudio Cicatiello lo ricorda come «un tecnico esperto, assunto proprio per la gestione dell'impianto Stir». In attesa della riapertura di Giugliano, il conferimento dei rifiuti continua nello Stir di Tufino, che ha una capacità massima di 1000 tonnellate al giorno.