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Sul fisco prove di dialogo Pdl-Pd

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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Potrebbe essere proprio la riforma fiscale la piattaforma sulla quale verificare se è possibile una collaborazione tra il Pdl e il Pd. Ieri il segretario di Largo del Nazareno ha preso l'iniziativa e ha scritto una lettera a Tremonti. Al ministro dell'Economia chiede di mettere subito in cantiere la riforma che «è la più urgente» e deve essere declinata su due fronti: alleggerendo il carico fiscale su impresa e lavoro e recuperando risorse con una efficace lotta all'evasione. Nella lettera Bersani elenca le proposte approvate dall'Assemblea nazionale del partito a Varese l'8 e 9 ottobre. «Il dato saliente della crisi oggi -scrive Bersani- si chiama lavoro. Non avremo crescita senza uno stimolo alle attività economiche ed all'occupazione attraverso riforme incisive e coraggiose. La più urgente fra le riforme è quella fiscale: alleggerire impresa, lavoro e redditi familiari per stimolare investimenti, consumi ed occupazione e richiamare risorse da una lotta efficace all'evasione fiscale e dal contributo della rendita. Poi sottolinea che «troppo spesso il fisco è stato usato per la propaganda. Ma ora la riforma fiscale deve essere discussa e predisposta con urgenza senza atteggiamenti dilatori o scansioni addirittura epocali».   Bersani infine annuncia che il Pd a novembre prenderà un'iniziativa parlamentare in materie fiscale. E con questo il governo sarà invitato a un «confronto di idee». La lettera del segretario del Pd cade alla vigilia dell'incontro, fissato per domani, tra il ministro dell'Economia e le parti sociali per un primo giro d'orizzonte proprio sulla riforma fiscale. Berlusconi aveva promesso che «la riduzione fiscale inizierà con il quoziente familiare per far sì che i capi famiglia paghino meno tasse rispetto ai single. Poi ci sarà la riduzione dell'Irap soprattutto per le piccole e medie imprese». La strategia di Tremonti intanto su questo tema è stata sempre del doppio binario: federalismo e riforma fiscale. Tre le direttrici su cui dovrebbe essere impostato il nuovo fisco già delineate nel Libro Bianco di Tremonti: uno spostamento della tassazione dalle persone alle cose, un passaggio dal complesso al facile e uno spostamento dal centro alla periferia. Quest'ultimo è un must della filosofia tremontiana e sta prendendo pian piano corpo con i decreti sul federalismo fiscale. Spostamento della tassazione dalle persone alle cose significa in soldoni meno tasse sul lavoro e sulle persone. E poi necessario sfoltimento del meccanismo delle detrazioni. Due sono le aliquote sognate da Berlusconi: 23% e 33%. Un traguardo a cui, con probabilità, si giungerà gradualmente. E alla lotta all'evasione si affiancherà la lotta alla speculazione cara a Tremonti. Obiettivo: tutelare i risparmi, punire le speculazioni. Piatto forte della riforma delle riforme sarà, appunto, le misure di sostegno ai nuclei familiari. Ad aprile scorso Tremonti aveva indicato anche i tempi: tre anni per realizzare quella che ha definito come «la riforma delle riforme», che cambierà un sistema vecchio ormai di quarant'anni.

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