Fini non piace agli studenti In Puglia fischi e vuvuzelas

Fischi e vuvuzelas. Gianfranco Fini di certo non si aspettava una simile accoglienza in terra pugliese, eppure ieri, il presidente della Camera, ha ricevuto il "ben servito" proprio da quei giovani che nel suo immaginario dovrebbero formare la base elettorale di Fli. Fini così incassa la dura protesta. E gli studenti del Link Kollettivo di Foggia e di Bari riescono nel loro intento di rovinare l'intera giornata al leader di Futuro e Libertà. Le prime avvisaglie di una contestazione organizzata si respiravano già in mattinata poco dopo l'arrivo di Fini a Foggia per inaugurare l'anno accademico all'ateneo. Gli studenti lo hanno accolto, dapprima bloccando l'accesso con un sit-in poi esponendo un grande striscione con lo slogan «salvare l'università, riprenderci il futuro: i nostri unici Fini». Una protesta apparentemente pacifica che, in realtà, ne anticipava un'altra di tutt'altro tenore, ovvero quella che il presidente della Camera ha trovato ad accoglierlo a Bari. Anche in questo caso Fini era stato invitato a tenere un discorso all'università ma, proprio nel momento in cui stava per prendere la parola gli studenti hanno "assediato" il Salone degli affreschi del Palazzo Ateneo disturbando la discussione con il suono continuato di decine di vuvuzelas.   In realtà gli studenti si trovano al secondo piano dell'Ateneo a non più di una trentina di metri dalla sala in cui si svolgeva l'incontro ma il suono assordante delle trombe ha costretto gli organizzatori a chiudere le porte della sala. Una protesta per gridare contro le ripercussioni in Italia della crisi («L'unico Paese in cui si taglia sulla conoscenza è l'Italia») e soprattutto per chiedere il ritiro del disegno di legge del ministro Mariastella Gelmini che taglierebbe fondi all'università e alla ricerca. Nemmeno le critiche di Fini alla riforma sono bastate ad evitare che gli studenti continuassero la loro protesta. Anzi, non solo gli universitari si sono assiepati alle finestre sventolando uno striscione con la scritta «Ora ascoltateci». A loro non importa nulla se Fini spara contro la legge elettorale («Spero ci sia una maggioranza in Parlamento capace di farne una nuova»), se accusa Tremonti di aver «alterato» il Pdl, se ribadisce che sulla riforma della giustizia il ministro Alfano farebbe bene «a coinvolgere preventivamente Fli» e se, alla fine, dice che bisogna preoccuparsi del futuro dei giovani investendo «nella conoscenza, nel sapere, e quindi nelle università, in modo particolare al Sud», perché tanto per quei ragazzi sono solo parole. Loro vogliono i fatti e Fini, stando ad una nota dei Kollettivi, sembra non produrli: « Il Presidente della Camera ha ricevuto un'amara sorpresa nel suo viaggio nelle università pugliesi. Da tanti acclamato come alfiere della Costituzione, e uomo d'opposizione, Fini è in realtà responsabile dello stato di dissesto degli atenei italiani, avendo sostenuto i tagli della legge 133/08 e il ddl 1905». Ale.Ber.