Il Tg3 fa polemica anche sulle battute

Se quella contro Santoro, Fazio o Saviano era «censura», c'è da scommettere che adesso, quantomeno, si parlerà di insulti. Del resto, la «Telerivolta» sta portando i suoi frutti (vedi gli ascolti record del «teletribuno» Michele di giovedì sera) e va cavalcata. Serve qualcos'altro per cui indignarsi. L'assist c'è. Durante la conferenza stampa a termine della riunione sui rifiuti va in scena un nuovo atto della polemica tra Silvio Berlusconi e Annozero. La giornalista del Tg3 Mariella Venditti prende il microfono per fare una domanda e si presenta, con nome e testata. Il premier la interrompe: «Il Tg3? Quello che secondo alcune trasmissioni Rai non esiste, giusto?». La giornalista rimane per un attimo interdetta e chiede un chiarimento agli altri colleghi. Il Cav fa rifermento proprio alla trasmissione di Santoro in cui, durante l'imparziale - si fa per dire - «Tgzero» si è parlato dello spazio dedicato alla politica nei telegiornali e nei talk show della Rai. La divisione che è stata fatta, riprendendo i dati dell'Agcom, è quella classica: quelli contro Silvio e quelli a favore (ovvero i buoni contro i cattivi, quelli che fanno giornalismo d'inchiesta contro quelli che fanno dossier, quelli che possono dire qualunque cosa contro quelli che si beccano una diffida dell'authority). La cosa simpatica - cui ha fatto riferimento il premier - è che sulla lavagna il Tg3 non c'era. Già negare l'esistenza del Tg3 - se a a farlo è il Cav e non Santoro - poteva essere sufficiente. Anche perché non è la prima volta che tra Berlusconi e la giornalista Mariella Venditti nascono delle scintille (memorabile la critica semiseria di Silvio all'abbigliamento della cronista durante una conferenza stampa in Slovenia: «Signora del soviet, almeno all'estero si vesta meglio!»). Ma ad interrompere questo siparietto tra il premier e la Venditti - e a fornire ai bacchettoni della sinistra un nuovo argomento su cui dibattere per settimane - interviene Guido Bertolaso: «Parliamo di spazzatura, quella vera, che è meglio», esclama. Non l'avesse mai fatto. Subito pronti gli «indignati speciali». «L'associazione che fa Bertolaso tra la spazzatura e alcuni programmi e Tg nazionali, che ancora garantiscono un minimo di pluralismo, è offensiva e non serve a nascondere il fallimento di un governo che i miracoli li fa solo sulla carta», afferma Stefano Di Traglia, responsabile Comunicazione del Pd. «Berlusconi e Bertolaso, non sapendo come giustificare l'immondezzaio in cui hanno abbandonato la Campania, affidata al controllo di Cosentino, il vero addetto alla spazzatura, provano a dissimulare facendo allusioni volgari e lanciando accuse ai programmi e ai telegiornali loro sgraditi, come Annozero e il Tg3: armi di distrazione di massa», tuona il senatore Francesco Pancho Pardi, capogruppo dell'Idv in commissione di Vigilanza Rai, che, per non farsi mancare niente, aggiunge: «La vera spazzatura è questo governo incapace, che si trascina da un fallimento all'altro». Immancabile l'indignazione di Bianca Berlinguer, direttrice del Tg3: «Posso replicare alle critiche politiche, ma non alle provocazioni gratuite e anche cafone - spiega - Quanto alle affermazioni del premier - aggiunge - occorre dire che nel servizio di Annozero non è vero che c'era tutto tranne il Tg3. Santoro ha paragonato le ore di alcune trasmissioni ritenute vicine al centrodestra, con le ore di altre trasmissioni ritenute vicine al centrosinistra. Mancavano diversi telegiornali, come per esempio Studio Aperto e il Tg4, non solo il Tg3. In ogni modo, associare il Tg3 a un'area di riferimento sarebbe complicato, considerando che, l'Agcom non ci ha inseriti tra i tg squilibrati a favore di una parte o dell'altra», attacca. Bertolaso - nonostante abbia ben altro a cui pensare - è costretto a precisare: «Nessuna provocazione gratuita, ma semplicemente, il richiamo ad occuparsi del tema della conferenza stampa di oggi che, spero nessuno voglia percepire come una polemica, era propria la spazzatura. Evidentemente - aggiunge - chi si è sentito tirato in ballo probabilmente ha un po' di coda di paglia».   Santoro non si abbassa a questo genere di polemica: «Non commento, così come non ho mai commentato le considerazioni sul programma», spiega. Ma coglie l'occasione per vantarsi un po': «È la terza volta che vinciamo negli ascolti in cinque puntate e questo è un dato importante. Ieri non c'era neanche il traino delle polemiche come nella penultima puntata», afferma. Già, perché Saviano l'ho invitato io.