di Marco Caroni «Le banche sono pronte a fare la propria parte per fare buona occupazione, non precaria con meccanismi di flessibilità in entrata.
Èquesto, in stringata sintesi, il senso dell'intervento di Corrado Passera, numero uno di Intesa San Paolo, al secondo Festival internazionale del lavoro. «Le banche - ha continuato - possono fare molto soprattutto sul fronte del microcredito, riattivando quel sistema di coesione sociale, che pur essendo il punto forte della nostra economia, ad oggi ha bisogno di un rinnovato sostegno. L'iniziativa Impresa sociale di Intesa San Paolo tende proprio a questo e si rivolge a tutta quella microimprenditoria e imprenditoria sociale che diventa leva anche per un rinnovato dinamismo produttivo». La tavola rotonda che ha aperto la tre giorni di Villa del Cardinale, a Rocca di Papa (Roma) ha puntato l'attenzione proprio sulle politiche per lo sviluppo, sul capitalismo associativo e sulla cosiddetta economia civile. «Quattro - ha poi aggiunto Passera - le leve sulle quali agire per una crescita sostenibile: quella della competitività delle imprese - ed in questo le banche possono fare molto -; quella di un funzionamento più efficiente ed efficace del sistema Paese, ed in questo c'è da recuperare molto terreno perduto; quella della coesione sociale cui si faceva riferimento in precedenza e, strettamente legata, quella del dinamismo sociale». «Non solo - ha proseguito l'amministratore delegato di Intesa San Paolo - perché bisogna anche iniziare a cambiare punto di vista: la validità di una classe dirigente non può essere misurata solo sul Pil ma un altro indicatore fondamentale è la creazione di posti di lavoro». E proprio sulla competitività delle imprese, in un altro passaggio del suo intervento, Passera ha evidenziato come «il contratto nazionale del lavoro sia centrale ma va dato spazio anche ai singoli contratti aziendali che tengano conto dei cambiamenti e delle esigenze dell'impresa e di ogni settore». Poi l'ad ha sottolineato che «bisogna lavorare sulla competitività delle imprese». Al dibattito di ieri, moderato da Lorella Cedroni (La Sapienza) hanno preso parte anche Mario Baccini, presidente del comitato nazionale permanente per il microcredito («Bisogna recuperare dalle fasce più deboli quelle individualità in grado di diventare micro imprenditori, informandoli, formandoli e sollecitando il sostegno delle banche», ha detto), il segretario generale FIBA Cisl, Giuseppe Gallo, Vittoragelo Orati dell'università di New Brunswick e Pascal Liu, economista della Fao.