È ora del "trampolino"
La mano è tesa. Il ministro della Semplificazione normativa Roberto Calderoli questa volta abbandona l'elmetto celtico e indossa il saio. Così, proprio mentre i rapporti all'interno della maggioranza tra Pdl e i futuristi di Fli, il fedelissimo del Senatùr fa da paciere e si appella al buonsenso dei tre leader del centrodestra: «Serve un nuovo "predellino", un "patto del trampolino" per rilanciare legislatura ed esecutivo. Devono incontrarsi Berlusconi, Bossi e Fini per risolvere i problemi di maggioranza e per evitare un voto anticipato che danneggerebbe tutto il Paese». Calderoli quindi diventa il mediatore. Un ruolo affidatogli già a settembre dall'Umberto che gli aveva chiesto di tentare tutte le vie possibili per far riappacificare il premier con l'ex leader di An. Impresa assai ardua ma che il ministro ha deciso di aggirare appellandosi alla responsabilità politica di tutti quanti. E così eccolo schierarsi contro le elezioni anticipate («Il voto non conviene a nessuno. Chiunque ha in mano dei sondaggi sa che l'opposizione sta peggio della maggioranza. Bisogna uscire da questa situazione perché la "non politica" fa male a tutti»), promuovendo invece di stringere i denti con un nuovo patto di maggioranza affinchè non si sia costretti a «staccare la spina» al governo: «Se serve a salvare questa legislatura, anche se dovessimo mangiarci il fegato, facciamo un nuovo patto. Spero che Berlusconi sfrutti questa settimana forzata di convalescenza per farsi trovare in forma e per prepararsi ad un incontro. Noi della Lega faremo di tutto per fargli trovare le acque calme». Parole, quelle del ministro, che hanno immediatamente riscosso il plauso di alcuni finiani come il viceministro Adolfo Urso («Calderoli riconosce la realtà dei fatti e il suo mi sembra un importante rinoscimento della necessità di stringere un nuovo forte per andare avanti sulle riforme che servono al Paese») e il deputato Silvano Moffa («L'iniziativa di Caleroli può aiutare perché si è preso atto dei problemi politici del centrodestra«). Più scettico invece il capogruppo alla Camera di Fli, Italo Bocchino: «I vertici di maggioranza sono inevitabili e indispensabili ma non saprei dire se ci sono le condizioni per un incontro Berlusconi-Fini-Bossi perché non mi sembra che l'atteggiamento del premier, dei suoi giornali e del Pdl sia prodromico». Gelidi invece i commenti da parte del Pdl. Il ministro Altero Matteoli si appella al programma («Non è possibile che ogni settimana si possa negoziare ciò che è già stato negoziato»), mentre il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri rincara: «Ma non ho capito, perché "patto del trampolino"? Il rilancio della legislatura c'è già stato con il voto di fiducia in Parlamento».