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Bisogna partire dai dati non dai proclami, basarsi sui numeri e non sulle richieste della politica.

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GiulioTremonti docet. Il ministro dell'Economia, parlando da Forum Coldiretti di Cernobbio, difende il lavoro fatto dall'Italia sul piano della stabilità dei conti. Tremonti non torna invece sui dati di Bankitalia, criticati da Sacconi e dal dipartimento fiscale del suo ministero. Interviene invece il direttore generale di Palazzo Koch, Fabrizio Saccomanni che difende l'istituto: i dati non sono né ansiogeni né esoterici ma frutto di «ricerca e accuratezza». «Bisogna leggerli tutti» dice Saccomani e forse è qui che si spiega la distanza fra i due dati (11% secondo Bankitalia e 8,5% secondo l'Istat) e la precisazione del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia lo chiarisce. «Dobbiamo prendere per buoni i dati dell'Istat - ha detto la leader di Confindustria - È chiaro che se inseriamo cassa integrazione ed i cosiddetti scoraggiati arriviamo a quel tasso. Ma in tutti i Paesi è l'istituto di statistica che dà i dati». Il ministro dell'Economia va oltre e punta l'attenzione su stabilità e sviluppo, che devono essere perseguiti in quest'ordine: «Non potevamo fare prima il piano di sviluppo - ha sottolineato Tremonti rispondendo alle critiche sui ritardi nella tempistica - perché avremmo minato la credibilità del Paese». Ma soprattutto il piano di sviluppo «deve essere scritto coi numeri». Qui il responsabile del Tesoro non risparmia una critica alla superficialità di alcuni progetti: «È un documento che dobbiamo scrivere in inglese, non per snobismo ma perché in Italia ci sono certi documenti dove i numeri sono solo quelli delle pagine e quello che ne definisce la forza politica sono gli avverbi: «duramentè...fortemente». Ancora una volta la parola d'ordine è rigore. «Prima si recupera, poi si spende» ripete Tremonti facendo un riferimento all'evasione fiscale, un mezzo per acquisire nuove risorse. Giulio approfitta della presenza del sindaco di Roma Gianni Alemmanno per bacchettare i Comuni che non fanno abbastanza. «Devono attivarsi enormemente di più» dice in un passaggio del suo intervento. «"Reperire risorse", era un'esortazione che si sentiva ripetere ma oggi non fa più parte del vocabolario» dice Tremonti. Una volta la politica diceva cosa fare, oggi il primato viene capovolto e «la politica è l'arte di adeguarsi ai numeri».

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