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E Luca silura Tremonti "Non aiuta la crescita"

Il ministro Giulio Tremonti

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«Tenere in ordine i conti dello Stato è un mestiere fondamentale e difficile che il ministro Tremonti ha dimostrato di saper fare bene ma se l'incapacità di pensare alla crescita trasforma di fatto il ministero dell'Economia in un ministero del Bilancio allora sarebbe auspicabile che il Presidente del Consiglio si facesse carico in prima persona delle scelte fondamentali di politica economica». Luca Cordero di Montezemolo torna alla carica. Non usa mezze parole per criticare il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e lo fa utilizzando le pagine web del sito della sua fondazione ItaliaFutura. Così, in un post dal titolo Il rigore e gli investimenti. Berlusconi riprenda le redini della politica economica, il presidente della Ferrari si sfoga e scrive: «Il rigore è importante, la crisi economica e finanziaria potrebbe riacutizzarsi, ma ci sono due questioni che non possono più essere eluse: primo, nessun soggetto (azienda o nazione) può sopravvivere a lungo di solo rigore senza investire; secondo - spiega ancora ItaliaFutura - chi ha l'onere e l'onore di ricoprire un importante incarico di governo ha anche il dovere di spiegare al Paese le sue scelte senza indulgere in atteggiamenti di autosufficienza». Un chiaro riferimento a Tremonti, reso ancora più esplicito nelle righe successive del post. E infatti, sempre citando passi dell'articolo scritto prendendo spunto da un editoriale di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera che domanda se «servano a qualcosa, al Governo Berlusconi, i ministeri dell'Istruzione e della Cultura», ItaliaFutura replica: «Questa domanda sembra aver trovato una risposta nelle parole attribuite la scorsa settimana al Ministro Tremonti (e mai smentite): "La gente non mangia cultura". Difficile trovare una frase più emblematica dell'incapacità della politica di progettare il futuro del Paese. Come un ministro dell'Economia dovrebbe ben sapere - prosegue l'articolo - in Italia la cultura sfama direttamente milioni di cittadini e contribuisce in maniera determinante a rafforzare il "marchio Italia" che sostiene milioni di piccole e medie imprese». E così ecco che l'associazione critica «il modo sbrigativo e lapidario con cui il Ministro Tremonti usa archiviare, oramai da tempo, ogni argomento su cui occorrerebbe spendere un pensiero articolato e avviare un confronto approfondito. Non possiamo più accontentarci dell'immobilismo che si trincera dietro un rigore "a la carte" - è scritto nell'articolo - Non ci sono soldi da investire per la cultura, per le infrastrutture, per la ricerca, per il taglio delle tasse, per la giustizia, per la scuola, per i servizi alle famiglie. In una parola non ci sono risorse per la crescita e per gli investimenti. Mai una volta che mancassero però i fondi per alimentare la spesa pubblica improduttiva (provincie in testa) o i costi della politica». Una lunga sequenza di frecciate al governo che hanno sollevato la dura replica del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi sceso in campo per difendere Tremonti: «L'oracolo di Luca Cordero di Montezemolo rivolge un insolito attacco al ministro dell'Economia che in stretto raccordo con il presidente del Consiglio ha saputo mantenere l'economia italiana nei binari del Patto che ci lega all'Unione europea nonostante le fragilità strutturali connesse al grande debito accumulato. Un sito che si autodefinisce neutrale ha oggi proprio deragliato». Ancora più decisa la difesa del ministro Tremonti da parte della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, intervenuta ieri da Berlino: «Credo che, dopo una fase dove c'è stata una grande concentrazione sul rigore, oggi anche il ministro Tremonti stia guardando alla crescita». Ale.Ber.

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