Anche Montezemolo solidale con Emma
Conil presidente di Confindustria che, intervistata dal Corriere della Sera, ribadisce: «Nessun dossier, nessun gossip, nessuna indiscrezione o minaccia può provocare come effetto che io modifichi, attenui o aggravi il mio giudizio sulla congiuntura, sul governo o sull'opposizione». Al suo fianco si schiera Luca Cordero di Montezemolo: «Sono molto dispiaciuto per quello che sta accadendo a Emma Marcegaglia; le sono vicino sul piano personale e sul piano istituzionale, per il ruolo che svolge molto bene di guida degli industriali italiani». Ma gran parte della polemica ruota ovviamente attorno al ruolo del Giornale. Per il leader della Uil Luigi Angeletti, la vicenda, «è purtroppo l'ultimo atto di una lotta politica fatta sulle persone e non sulle idee che non risparmia nessuno». Sulla stessa lunghezza d'onda il segretario dell'Ugl Giovanni Centrella che avverte: «Dal pantano si esce solo facendo tutti un passo indietro». E se Adolfo Urso (Fli) coglie la palla al balzo per scagliarsi contro «l'azione di dossieraggio contro chi dissente o solleva critiche o obiezioni», il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri non ha dubbi: «Se qualcuno sbaglia deve essere punito, se diffama c'è il codice, ma mi chiedo perché per giornalisti di centrodestra c'è sempre la presunzione di colpa mentre se ha parlar male sono quelli di sinistra sono degli eroi». «A noi le perquisizioni in redazione non piacciono mai - sottolinea il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti -. Tuttavia non ci piace per nulla l'uso dei giornali per pestare gli avversari del presidente editore». Mentre l'ex portavoce di Prodi e parlamentare del Pd Sandra Zampa non ha nessuna intenzione di solidarizzare con i colleghi del Giornale: «Nessuna simpatia può essere riservata a chi trasforma l'informazione in una potente arma di intimidazione, offesa, sopruso e, soprattutto falsità».