Solidali con Israele
«LaNirenstein non fa solidarietà con Israele ma con Netanyahu», aveva tuonato Gomel. Secca la replica della vicepresidente della commissione Esteri della Camera: «È uno strano modo di cercare di aiutare Israele quello di invitare a boicottare una manifestazione intesa unicamente a far cessare la delegittimazione di Israele. Ma credo che questa posizione sia limitata al dott. Giorgio Gomel, perché non mi giunge nessun altro messaggio del genere, non ne trovo traccia sul sito di JCall e nessuno ha rinunciato a partecipare, anzi, qualche membro del gruppo Jcall ci ha confermato che verrà e prenderà la parola», spiega. «È del resto del tutto logico perché la nostra manifestazione ha una piattaforma condivisibile e condivisa da tutte le parti politiche. Rappresenta anzi un momento di grande unità, in un periodo in cui la discordia domina tanti settori dell'opinione pubblica. Mira infatti a far cessare l'ossessiva negazione del diritto di Israele a esistere, a difendersi, a partecipare ad ogni manifestazione di vita civile nel mondo, sia che si tratti di cultura, di scienza, di sport o di arte. Tale delegittimazione è avvenuta negli anni quale che fosse il governo al potere. Non capisco quindi cosa c'entri adesso il tema della critica a questo o a quel governo», aggiunge. La manifestazione, insomma, non ha nulla a che vedere con questo o quel leader politico. «Ognuno ha le sue idee su come raggiungere la pace, cosa che spero sia un obiettivo comune - conclude la deputata del Pdl - E qualsiasi persona ragionevole concorda sull'obiettivo "Due stati per due popoli". La politica la lasciamo a un'altra occasione».