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Berlusconi: Fli rispetti gli impegni

Il premier Silvio Berlusconi

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«Sono ottimista, sono sicuro che le divisioni saranno superate dalla volontà di tutti e dalla lealtà al voto che ci hanno dato gli italiani e andremo avanti con una forte maggioranza». Berlusconi, incassato il voto favorevole in Parlamento, lancia messaggi positivi anche se il clima con i finiani è quello di una tregua armata. L'atteggiamento di sospetto resta ma il premier parlando in un collegamento telefonico con la festa del Pdl a Pietrelcina organizzata dalla deputata Nunzia De Girolamo, sposa la linea dell'ottimismo. Batte sullo slogan del partito del fare e afferma che è ora di smetterla con le chiacchiere perchè «ci attendono anni di lavoro duro e serrato». Ma tutto questo sarà possibile solo se i finiani rispetteranno gli impegni assunti con gli elettori: «Noi rispettiamo le scelte di quelli che se ne sono andati ma chiediamo loro di non dimenticare che sono stati eletti con il Pdl e sotto l'insegna di Berlusconi presidente. È un impegno che hanno preso con gli elettori e che sono certo non dimenticheranno e si impegneranno per realizzare il programma. Se si comporteranno così andremo avanti».   Poi si dice ampiamente fiducioso per i «numeri larghi» con i quali ha ottenuto la fiducia in Parlamento. E sempre rivolto ai finiani ribadisce che «bisogna lasciarci tutte le polemiche alle spalle giacchè ci aspetta una stagione impegnativa, tre anni per completare un progetto di riforma; proprio quello su cui è stata ottenuta la fiducia di Camera e Senato». Il premier ha anche annunciato la distribuzione di un libro sui risultati dei primi due anni di governo. Un'operazione necessaria dal momento che «i giornaloni continuano a nascondere quello che ha fatto il governo» e contro il Pdl c'è una campagna fatta di «attacchi, falsità e di coltellate alle spalle». Nessuno spiraglio invece con l'opposizione: «Se vuole continuare a comportarsi in modo aggressivo e insultante, peggio per loro. Vorrà dire che confermano che non diventeranno mai una forza di sinistra democratica e continuando così non saranno mai seria alternativa di governo. Anche nei giorni scorsi in Parlamento hanno solo sfogato la loro rabbia». E quindi ribedisce che il governo andrà comunque avanti nella sua azione. Berlusconi ha insistito sulla priorità che ha lo sviluppo del Mezzogiorno nell'azione del governo. «Federalismo fiscale e piano per il Sud sono due grandi riforme che si completano a vicenda, due facce della stessa medaglia». ha ricordato che a fine luglio è stata completata la ricognizione sulle risorse disponibili per il Sud: oltre 100 miliardi di euro fino al 2013 più i fondi precedenti non spesi. La questione, dunque, «non è più solo di risorse ma di capacità di spesa». E anche su questo, assicura, si agirà subito. Berlusconi ha poi elencato i punti principali che vedranno la trasformazione del Mezzogiorno a cominciare dal ponte sullo Stretto di Messina per il cui progetto «ci sono 7 miliardi di euro», ma anche l'Alta Capacità Napoli-Bari, il completamento della Salerno-Reggio Calabria, l'ammodernamento della Ionica, della Domiziana e della strada statale 131 in Sardegna. In sintesi, quello per il Sud «deve essere un piano che produca - ha concluso il presidente del Consiglio - le condizioni necessarie per la crescita del Mezzogiorno».  

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